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PEDOFILIA E VATICANO. PIU' CHE PREGHIERE MONDIALI E GIUSTIZIA DIVINA, E' NECESSARIA LA GIUSTIZIA DEI TRIBUNALI PENALI E CIVILI
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Comunicato 
5 gennaio 2008 0:00
 

Firenze, 5 gennaio 2008. Oggi il Vaticano ha annunciato una preghiera su scala mondiale per "le vittime delle gravi situazioni di condotta morale e sessuale di una piccolissima parte del clero", ovvero per le vittime di abusi perpetrati da sacerdoti pedofili.
Il Cardinale Claudio Hummes, illustrando la proposta, ha detto: "Ovviamente si deve sempre ricordare che solo una minima parte del clero e' coinvolta in situazioni gravi, neppure l'uno per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale."
In queste parole e' evidente che la Chiesa non ha alcuna intenzione di cambiare strada: "una preghiera" per porre rimedio a 40 anni di abusi sessuali con migliaia e migliaia di vittime e' cosa abbastanza ridicola. L'unico modo per avere giustizia e', appunto, portare i colpevoli dinnanzi alla giustizia terrena, quella dei tribunali penali. Altro che preghiera.
Soprattutto, le parole di Hummes denotano la totale assenza di riflessione sulle gravissime colpe delle gerarchie ecclesiastiche. La cosa che ha fatto scandalo non e' tanto l'impressionante numero di preti pedofili (oltre 4mila solo negli Stati Uniti), ma il fatto che le gerarchie li hanno protetti, nascosti, trasferiti (talvolta anche all'estero), scoraggiando le vittime dal denunciare il tutto alla giustizia civile. E' per questo motivo che la Chiesa Cattolica -e non i singoli preti pedofili- e' stata condannata gia' diverse volte negli Usa a risarcimenti di centinaia e centinaia di milioni di dollari alle proprie vittime. Ridurre la questione ad "una minima parte del clero" e' quindi offensivo, e dimostra che questo annuncio e' mera operazione mediatica per pulirsi la coscienza.
Vergogna.

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
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