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Prostituzione e onnipotenza legislativa dei Comuni. In provincia di Firenze si vieta cio' che la legge consente
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Comunicato di Vincenzo Donvito
10 settembre 2010 14:02
 
  Il Comune di Fucecchio (Fi) ha vietato la prostituzione. Nell'ordinanza emanata dall'amministrazione si legge: “in tutto il territorio comunale di Fucecchio e'vietato a chiunque esercitare l’attivita' di meretricio sul suolo pubblico, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonche' sostare negli stessi luoghi in atteggiamento, abbigliamento e modalita' comportamentali che connotino inequivocabilmente l’attivita' di meretricio...”.
Potenza di questo Comune: decide di vietare cio' che la legge consente. Infatti non ci risulta che la prostituzione sia vietata dai nostri codici, che invece sanzionano l'adescamento. Il Comune fiorentino avrebbe potuto usare strategie piu' sibilline per cercare di ottenere il medesimo risultato, ma ha preferito essere esplicito ignorando di non essere una repubblica a se stante ma una comunita' amministrativa della Repubblica Italiana, con tanto di codici.
Comprendiamo e condividiamo l'esasperazione di chi ha ispirato questi amministratori ad intervenire (la prostituzione per strada e' sempre foriera di disordini, incivilta' e delinquenza), ma al “dovere” di rispondere hanno ottemperato in modo decisamente improprio e sostanzialmente dannoso.
Per l'improprio abbiamo gia' detto: un Comune non puo' vietare cio' che la legge consente. Per sostanzialmente dannoso, invece, pensare che il proprio orto possa essere piu' verde di quello del vicino estirpando le erbacce e buttandole in questo orto del vicino, e' un metodo sconsigliato anche dal piu' dilettante dei giardinieri. Nello specifico: chi si prostituisce andra' a farlo fuori dei confini del Comune di Fucecchio, e faranno altrettanto i clienti di questo mercato, creando un muro virtuale intorno al paese che non potra' non essere valicato da abitanti che si ritroveranno a qualche centinaio di metri i medesimi problemi che credevano di aver risolto.
I metodi per far fronte in modo non “mascellare” a questi problemi ci sono, basta solo avere la volonta' di applicarli. Partendo dal presupposto che sono inutili tutti i tentativi di agire sulla domanda (il piu' antico mestiere del mondo... etc.), sarebbe sufficiente offrire a chi si prostituisce un posto sicuro in cui farlo: qualcuno li chiama “parchi o quartieri del sesso” e dove ci sono funzionano, nel senso che non cancellano tutte le problematiche legate al fenomeno ma ne attenuano l'impatto sulla comunita'. Basterebbe farsi un giretto in Germania o in Olanda, parlare con gli amministratori delle citta' di questi Paesi e capire come fare altrettanto.
Tutto sta nel volerlo fare, perche' crediamo che agli amministratori di Fucecchio -e non solo- non manchi l'intelligenza per capire che l'ordinanza che entrera' in vigore il prossimo 20 settembre e' solo un volantino mediatico contro legge, civilta', rispetto dei vicini e dei desideri degli umani... tutte questioni in cui, invece, un'amministrazione dovrebbe cercare di essere utile ai propri cittadini.
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