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PROSTITUZIONE E VIOLENZA SUI CLIENTI
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Comunicato 
4 febbraio 2002 0:00
 


GIOVANE SI IMPICCA PER LA VERGOGNA DI ESSERE STATO SCOPERTO CHE ERA ANDATO A PUTTANE?
CHI DOBBIAMO RINGRAZIARE DI QUESTO CLIMA DI CACCIA ALLE STREGHE?
URGE LEGIFERARE LASCIANDO LIBERTA' AD OGNUNO DI DECIDERE COSA FARE DI SE STESSO, SENZA PUDORI DI STATO

Firenze, 4 Febbraio 2002. Un giovane della provincia di Treviso, 24 anni, sabato scorso e' stato trovato cadavere vicino a Bologna, quasi sicuramente suicidatosi per impiccagione. Sembra che il giovane geometra, dopo aver fatto scendere dalla sua auto una prostituta, non abbia ottemperato all'alt dei carabinieri, che pero' erano riusciti a prendere gli estremi della targa, grazie ai quali erano risaliti alla proprieta' della stessa. I militari avevano poi telefonato a casa del giovane, che abitava coi genitori, e non trovandolo, temendo anche che l'auto fosse stata rubata, hanno loro spiegato le circostanze in cui avevano preso la targa. I genitori avevano poi piu' volte telefonato al cellulare del figlio raccontando della telefonata dei carabinieri e chiedendo cosa fosse successo, ma aveva ricevuto sempre risposte confuse, fintanto che il telefonino era rimasto muto. Poi la tragica scoperta.
E' evidente che bisognera' aspettare una chiarezza che solo le indagini potranno aiutare a svelare -dice il presidente dell'Aduc Vincenzo Donvito- ma ci sono tutti gli elementi per fare un'ipotesi che non ci sembra molte distante da cio' che possa essere accaduto: suicidio per vergogna di essere stato scoperto nell'andare a puttane.
Perche', per chi ancora non se ne fosse reso conto, a parte alcuni spavaldi (tali in determinate e circoscritte circostanze), chi e' andato o chi va a comprare sesso se ne vergogna molto, al punto che, nei piu' fragili psicologicamente (non sarebbe la prima volta che succede), puo' indurre anche a gesti estremi.
Chi dobbiamo ringraziare di questo clima di caccia alle streghe (i clienti) che tanto piace, per esempio, ad alcuni preti di prima linea e ad un ex-capo del Governo nazionale? La criminalizzazione di un comportamento umano che fa parte della storia di tutte le culture, puo' portare anche a questo. Nessuno -ci auguriamo- ne gioisce, ma di fatto e' cosi', ed e' un episodio che grida vendetta contro tutti coloro che fino ad oggi non hanno fatto altro che parlarsi addosso in materia, pur avendo i poteri e le maggioranze per modificare l'attuale legislazione criminogena.
Vorremmo che questo fosse l'ultimo episodio del genere, percio' fidiamo che il legislatore smetta di parlarsi addosso e di filosofeggiare su cooperative o case chiuse, lasciando che ognuno sia libero di fare cio' che crede del proprio corpo, senza consegnarlo allo Stato o, peggio, al pudore di Stato. Basta abolire il reato di adescamento, nient'altro; per il resto, in presenza di illegalita' come in qualunque altra situazione, e' piu' che sufficiente il codice civile e quello penale. E' l'unica riforma urgente che si possa fare in materia, senza lasciare chi si prostituisce nella illegalita' o nelle mani della delinquenza, e senza lasciare chi desidera un rapporto sessuale a pagamento in balia anche della propria vergogna indotta dal clima di caccia alle streghe.
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