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RC AUTO E MINISTERO
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Comunicato 
27 gennaio 2002 0:00
 


LE INUTILI INIZIATIVE CHE STRABORDANO LA DIVISIONE DEI POTERI
PER NON AFFRONTARE IL NODO DEL PROBLEMA E LIBERALIZZARE UN MERCATO CHE OGGI FAVORISCE SOLO GLI ASSICURATORI

Firenze, 27 Gennaio 2002. Il sottosegretario del ministero della Attivita' Produttive, Mario Valducci, ha anticipato una iniziativa del Governo per -a suo avviso- contenere l'impazzimento del mercato dell'assicurazione Rc-auto: l'istituzione di un ufficio ministeriale reclami, al quale il consumatore dovrebbe segnalare gli aumenti tariffari anomali, e che avrebbe poteri di intervento su quelle assicurazioni che avessero aumentato illecitamente i prezzi, obbligandole a intenzioni piu' miti.
Ci auguriamo che sia solo una proposta di "toppa" mal riuscita -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- perche', se cosi' non fosse, avremmo una dimostrazione di un Governo che avoca a se' il diritto di indagine, processo, sentenza e applicazione della stessa, facendo straccio, in un sol colpo, di quella divisione dei poteri che ogni giorno viene elogiata come sostanza del nostro sistema democratico.
Forse il sottosegretario non ricorda che se il consumatore ha un dubbio di liceita' nel rapporto con la sua assicurazione, verificato il contratto (che e' quello che fa testo per entrambe le parti), c'e' il tentativo di soluzione "amichevole" con la messa in mora attraverso una raccomandata A/R, che se non dovesse avere soluzione porta, in genere, le parti davanti al giudice di pace (questo si' investito del potere conciliatorio e giudiziario).
Ci rendiamo conto delle difficolta' di chi e' oggi al ministero per dare risposte ad una situazione esplosiva come quella della Rc-auto, ma non e' con l'agitazione fine a se' stessa (e pericolosa per tutti, come nel nostro caso) che si possono dare delle risposte a consumatori, carrozzieri, meccanici e assicurazioni. Inoltre, l'esperienza dell'Isvap, e della sua inutilita' operativa, non ha insegnato niente? Girare intorno ad un problema, non risolve, ma peggiora solo il gia' tragico esistente.
La soluzione c'e', e sarebbe anche "in linea" con i proponimenti liberalizzatori del Governo attuale e di quelli precedenti, ma per deciderla ci vuole solo il coraggio di scardinare i privilegi che si e' voluto regalare al mondo assicurativo a spese dei consumatori. E' l'abolizione dell'obbligo della Rc-auto: una anomalia che vede da una parte (quella dei consumatori) l'obbligo a contrarre una polizza se si vuole circolare con il proprio mezzo, e dall'altra (gli assicuratori, che, come riconosciuto dall'Antitrust, fanno anche cartello contro il mercato) un privilegio di chi deve soddisfare questo obbligo facendolo pagare quanto gli pare e piace.
Un'altra soluzione sarebbero le tariffe di Stato (anche piu' logica in presenza di un obbligo), da imporre ad ogni assicurazione che, altrimenti, non potrebbe esercitare in alcun ramo … ma non crediamo che alcuno abbia voglia di intraprendere una simile avventura mortificante che porterebbe solo ad una contrazione del mercato e ad un peggioramento della qualita'.
Per cui l'unica soluzione e' far si' che il mercato sia tale, con una parte (i consumatori) libera di scegliere, e l'altra (le assicurazioni) che cercano di farsi scegliere per appetibilita' dell'offerta.
E' evidente che, in un mercato cosi' impostato, l'assicurazione principale non dovrebbe essere per danni contro terzi, ma per quelli che ognuno puo' subire: se qualcuno decide di non contrarla, e' lui stesso che ne subisce le conseguenze.
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