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RELAZIONE ISVAP. COME USCIRE DAL CUL DE SAC DELLA RCA: ABOLIRNE L'OBBLIGO?
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Comunicato 
22 giugno 2006 0:00
 

Firenze, 22 giugno 2006. Nella relazione annuale dell'Isvap, tenuta dal suo presidente Giancarlo Giannini, uno dei problemi che e' piu' emerso e' la contraddizione tra l'obbligo che le compagnie hanno di contrarre premi e l'impossibilita' che questo possa essere in linea con un mercato libero.
Da una parte abbiamo la richiesta della Commissione europea di abolire questo obbligo, dall'altro l'obbligo dei possessori di un mezzo a contrarre la polizza Rc.
Per il presidente Giannini la soluzione sarebbe di continuare nella situazione attuale, cioe' fino a quando la Commissione europea non ci fara' un multone e poi chissa' quali altri provvedimenti.
Esistono altre soluzioni? Scartata, ovviamente, l'ipotesi di un eterno contenzioso con la Commissione che non si sa dove ci porterebbe se non ad aggravare un nostro rapporto all'interno dell'Ue che ci vede molto spesso inadempienti nei confronti delle direttive.
Accettare quanto ci viene imposto dalla Commissione? Sarebbe la cosa piu' semplice, anche se il presidente Giannini non ha torto nel paventare un mercato ancor piu' sfavorevole per gli assicurandi. E quindi non ci piace affatto.
Visto che comunque dobbiamo entrare in conflitto con le nostre istituzioni comunitarie, tanto vale, a nostro avviso, farlo con la bandiera del libero mercato. Libera contratattazione, senza limiti di frontiera e liberta' di assicurazione, senza piu' quell'obbligo che oggi e' tutto a favore delle compagnie, e non a caso i prezzi sono alle stelle.
Rivoluzione copernicana? Molto probabile. Ma di fatto si aprirebbe un mercato oggi chiuso che, nei fatti, penalizza solo i consumatori e fa lucrare alle stelle le compagnie.
Sappiamo che nell'agenda del Governo questa questione e questo tipo di approccio non ci sono. Una dimenticanza? Non lo sappiamo, ma sappiamo invece che e' urgente intervenire e la scelta di provare strade completamente diverse che mettano al centro il consumatore e la sua liberta' di scelta, e' quanto auspichiamo e proponiamo:
- al ministro delle Attivita' Produttive, Pierluigi Bersani, padre di una liberalizzazione del commercio che, purtroppo deve ancora decollare;
- al presidente della Commissione Attivita' Produttive della Camera, Daniele Capezzone che, di recente, ha prodotto un documento di liberalizzazione e apertura al mercato che ha visto raccogliere molte adesioni autorevoli e che potrebbe, nel nostro caso, trovare una opportunita' per mettersi alla prova.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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