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RETTE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI. NUOVA CAUSA CONTRO LE ILLEGITTIME PRETESE DI RSA E COMUNI
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Comunicato 
15 novembre 2007 0:00
 

Firenze, 15 Novembre 2007. Nonostante anche il TAR Toscana si sia pronunciato sulla illegittimita' delle quote RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) determinate includendo nel calcolo i redditi dei parenti delle persone ultrasessantacinquenni non-autosufficienti ricoverate (1), le RSA continuano a richiedere ai familiari somme non dovute, e i Comuni a calcolare rette con i redditi di questi ultimi, in violazione della legge.
Ecco quanto accaduto ad un cittadino che si e' rivolto a noi.
Il sig. X chiede nel 2000 il ricovero in RSA per la mamma, persona anziana non autosufficiente, tramite i servizi sociali del Comune di Firenze. All'atto dell'ammissione gli viene fatta firmare una impegnativa con la quale si sarebbe obbligato a pagare la quota sociale determinata dal Comune. Nel corso degli anni la pensione materna era sempre stata sufficiente a coprire i costi della RSA, finche' nel 2004 il Comune annuncia un aumento che la signora non si puo' permettere. Iniziano allora le richieste economiche nei confronti del figlio, che si concludono con una azione giudiziaria attivata dalla RSA nei confronti dello stesso, per ottenere il pagamento di circa 10.000 euro.

A nulla valgono le considerazioni che il figlio ha esposto alla RSA: "mia madre guadagna 1.300 euro al mese. Ve li do' tutti, lei non ha altro". La RSA ottiene comunque un decreto ingiuntivo per 1.600 euro circa al mese nei confronti del signor X. I nostri legali, che lo assistono, hanno oggi notificato l'atto di citazione in opposizione (2) chiedendo al giudice di accertare che in ogni caso la RSA non puo' richiedere per le prestazioni in convenzione con il Comune somme superiori al reddito dell'assistito, e semmai qualcosa fosse dovuto, il vero debitore e' il Comune stesso.

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Qui il punto sulla vicenda Rsa: clicca qui
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