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IL RICATTO DEGLI SCIOPERI IMMOBILIZZA L'ITALIA DEI SERVIZI E DEI CONSUMI
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Comunicato 
30 gennaio 2002 0:00
 



Firenze, 30 Gennaio 2002. Siamo nel pieno della settimana in cui le organizzazioni sindacali hanno deciso di mettere in ginocchio l'Italia dei servizi e dei consumi. Hanno deciso di calpestare -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- ogni forma di diritto in nome del loro specifico diritto di sciopero. Hanno per l'ennesima volta violentato ogni utente e ogni consumatore, sancendo la priorita' del diritto di sciopero su qualunque altro diritto. L'Italia delle pari opportunita', dell'eguaglianza di tutti di fronte alla legge e' solo roba da discorsi elettorali, perche' nella pratica quotidiana questo e' quello che sanno fare: quello che una volta le ideologie ottocentesche chiamavano dittatura del proletariato, i sindacati che in questi giorni sono alla testa dei loro affiliati, lo stanno mettendo in pratica nelle piazze del nostro Paese con la dittatura dei sindacati.
Questi ultimi hanno creato un solco con utenti e consumatori e lo stanno scavando sempre piu' profondo, allontanando il consenso e trasformandolo in diffidenza e odio.
Che bisogno c'era di fermare i treni questa mattina? Se si voleva arrecare un danno alla propria controparte, non sarebbe stato sufficiente, per esempio, non far funzionare il servizio di biglietteria e relativo controllo dei biglietti in vettura? Non avrebbero, cosi', trovato alleati negli utenti del servizio ferroviario? Non avrebbero potuto distribuire nei treni dei volantini con le loro ragioni, chiedendo anche una apposita sottoscrizione, in forma di petizione, agli stessi utenti? Non l'hanno voluto fare perche' per i sindacati l'utente e' una figura inesistente: un suddito, cosi' come per coloro che erogano i servizi in regime di monopolio. E i sudditi non hanno diritti, ma solo doveri, quelli di pagare anche per i sindacati e per un servizio che non c'e'.
E nei trasporti locali, dove lo sciopero e' a macchia di leopardo nelle varie regioni e citta', non poteva essere fatto altrettanto, garantendo servizio all'utenza, assicurandosi una forma di lotta nei confronti della loro controparte?
Una serie di forme civili di lotta dove, oltre a chi ne e' coinvolto direttamente, non ci sarebbe stato l'obbligo di esserne coinvolto per il fatto stesso di esistere.
E le associazioni di consumatori che sono diretta emanazione dei principali sindacati confederali, dove sono? Con la testa sotto terra come degli struzzi, per non farsi vedere dai loro consumatori associati, costretti anch'essi al ruolo di sudditi?
Che ognuno venga allo scoperto e dica apertamente che esiste un diritto superiore, quello allo sciopero, di fronte al quale tutti devono piegare la testa, comprese le associazioni di consumatori che ufficialmente dicono di difendere il diritto al consumo.
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