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RICORSO ALL'ANTITRUST PER L'"AQUA PARMALAT"
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Comunicato 
19 novembre 2001 0:00
 


"AQUA PARMALAT"
DENUNCIA ALL'ANTITRUST PER PUBBLICITA' INGANNEVOLE.

Roma, 19 Novembre 2001. "Aqua Parmalat" non e' un'acqua minerale, ma la confezione, cosi' come viene presentata, puo' indurre in errore il consumatore sulla natura del prodotto, inducendolo a credere di trovarsi di fronte ad un'acqua minerale.
E' questa in sintesi la motivazione per la quale l'Aduc ha deciso di ricorrere all'Autorita' garante della concorrenza e del mercato (Antitrust), chiedendo di verificare se esistano i presupposti per dichiarare l'etichetta e la pubblicita' dell'"Aqua Parmalat" in contrasto con il decreto legislativo n.74/1992 ed in particolare se non si riscontrino fattispecie di pubblicita' ingannevole.
Le acque in base alla normativa vigente -dichiara Primo Mastantoni, segretario dell'Aduc- sono classificate in due categorie: acque potabili o destinate al consumo umano (es. acqua di rubinetto) e acque minerali. Queste ultime si differenziano dalle prime perche' "hanno caratteristiche igieniche particolari e proprieta' favorevoli alla salute" e "per la purezza originaria" (1).
Come fa il consumatore a distinguere un'acqua minerale da una potabile in un supermercato dove le confezioni sono affiancate l'una all'altra, con lo stesso formato e un prezzo analogo?
L'"Aqua Parmalat" riporta in etichetta la dizione "acqua da bere*" (che non significa nulla) con un asterisco che rinvia alla corretta definizione del prodotto, cioe' acqua destinata al consumo umano; il particolare e' che la corretta definizione e' nel retroetichetta e quindi non immediatamente percepibile dal consumatore. Sulla etichetta e nella pubblicita' troviamo inoltre la dizione "equilibrato contenuto di sali minerali" (tra l'altro vorremmo sapere rispetto a chi e' equilibrata), grazie ad una "mineralizzazione controllata"; ma la garanzia del contenuto costante in minerali e' propria delle acque minerali! Altra considerazione riguarda le indicazioni, di per se' apprezzabili, sulla composizione dell'"Aqua Parmalat". Le informazioni che la normativa sull'etichettatura nutrizionale degli alimenti liquidi, anche dell'acqua potabile quindi, consente di apporre sono diverse da quelle riportate in etichetta dell'"Aqua Parmalat", che invece si uniforma a quelle per le acque minerali. L'obbligo di legge riguarda alcune componenti (proteine, carboidrati, ecc.) e nel caso dei sali minerali l'indicazione, aggiuntiva e non sostitutiva, e' prescritta solo quando essi superino il 15% della dose giornaliera, il che non avviene per l'"Aqua Parmalat".
Insomma l'"Aqua Parmalat" e' semplicemente un'acqua potabile trattata.
(1) D. Legsl. 105/1992.
Il testo integrale del ricorso e' consultabile nel portale Aduc, alla
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