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RIFORMA CODICE DELLA STRADA. SEMPRE CONTRO GLI UTENTI E PER IL FISCO PREDATORE E CARNEFICE?
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Comunicato 
13 ottobre 2005 0:00
 

Firenze, 13 Ottobre 2005. Grazie ad un emendamento approvato in commissione Lavori Pubblici durante la conversione in legge del decreto sulla sanatoria per la patente a punti, e' stato deciso che gli introiti delle multe fatte con autovelox non andranno piu' ai Comuni, ma all'80% allo Stato e al 20% alle specifiche amministrazioni. Inoltre la multa minima suppletiva di 250 euro per l'omessa dichiarazione dei dati del conducente del veicolo che e' stato multato senza essere stato immediatamente fermato, passa da 250 a 500. Infine per la guida di ciclomotori irregolari la sanzione passa da 35 a 500 euro, e la norma che prevede la confisca delle moto per alcune violazioni (andare in due su un cinquantino, andare senza casco, guidare con una mano, etc...) sara' valida solo per gli scippi.
Un plauso per la modifica della casistica sulla confisca delle moto, ma per il resto siamo nel baratro piu' assoluto.
La sanzione portata da 250 a 500 euro e' preoccupante
, perche' e' poco meno di un mese fa che era stata abbassata da 357 a 250, nonche' presentata come un'iniziativa dal volto umano del nostro Fisco. Ma non ce l'ha fatta, e' piu' forte di lui: il Fisco deve essere predatore, altrimenti non e'! La stessa logica della multa sui motorini irregolari che da 35 va a 500: boom! Bel botto, complimenti: cosa vogliono dimostrare? Se in queste settimane le moto scappavano all'alt dei vigili per non essere confiscate, ora non lo faranno piu' per questo ma scapperanno per non dover pagare 500 euro. Si vuole la conciliazione o un esercito di illegali?
Sul 20% delle multe autovelox ai Comuni, ci sarebbe da scrivere un romanzo, ma ci limitiamo a ricordare che la politica delle amministrazioni in materia e' all'insegna del vampirismo puro
: macchinette non segnalate e ovunque anche in luoghi con limiti assurdi di velocita', con l'intento non di impedire l'eccesso di velocita' e favorire la sicurezza stradale di tutti, ma solo di sanzionarlo e fare cassa (i bilanci preventivi con l'incasso da multe sono il trend di ogni amministrazione. Fa trend il Comune di Roncofreddo vicino Cesena: 3 mila abitanti con 9 mila euro di incassi per multe all'anno, ma da quando l'autovelox e' stato spostato su una strada a scorrimento veloce, gli incassi sono passati a 600 mila euro all'anno). Qualcuno pensa che i Comuni si rassegneranno, visti i tanto denunciati tagli in altri settori da parte della fiscalita' nazionale? Crediamo proprio di no. Il risultato sara' che ai tanti autovelox gia' presenti se ne aggiungeranno altrettanti, sempre meno segnalati per sanzionare maggiormente; non solo, ma ai diffusi e assurdi limiti di velocita' se ne aggiungeranno altri ancora piu' assurdi e a tranello: vedremo spuntare come funghi limiti di 20, 30 e 40, a poca distanza dei limiti di 70, 80 e 50 con tanto di autovelox a ridosso del cambio di cartello? Visto l'andazzo, non crediamo di essere esagerati.
Ma allora, cosa ha voluto fare il legislatore, solo il carnefice fiscale e il fomentatore di lleciti? Sta di fatto che cosi' e', perche' si e' pensato ad incassare piu' soldi da parte dell'autorita' centrale, senza rendersi conto cosa questo avrebbe significato nella reazione delle amministrazioni comunali, cioe' si e' seguita l'abitale politica delle "pezze per la propria giacchetta", nascondendo a se stessi le conseguenze e manifestando a tutti la propria incapacita' di concepire e attuare politiche per la sicurezza stradale e per una fiscalita' amica dei contribuenti.
Il prossimo 21 ottobre e' prevista la votazione in Aula, e facciamo appello non ad una riforma -allo stato- impossibile, ma solo ad evitare il peggio per meglio decidere in seguito
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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