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RU486. BENE IL MINISTRO TURCO CHE DIFENDE LA SPERIMENTAZIONE DI TORINO, MA IL MINISTRO DELLA SALUTE SI INFORMI SULLA COMMERCAILIZZAZIONE E SULL'USO DI QUESTA PILLOLA... PERCHE' E' TUTTO MOLTO PIU' SEMPLICE
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Comunicato 
26 giugno 2006 0:00
 

Firenze, 26 Giugno 2006. Siamo confortati dal fatto che il ministro della Salute, Livia Turco, abbia difeso la sperimentazione della pillola abortiva RU486 in corso a Torino, ma stiamo ancora aspettando che dalle parole passi ai fatti: cioe' basta con la sperimentazione di un sistema abortivo gia' ampiamente sperimentato in tutto il mondo, e via all'autorizzazione alla sua commercializzazione.
Anche perche', a differenza di quanto sostiene il ministro, la questione delle autorizzazioni non e' proprio come dice lei ("nessuna casa farmaceutica ne ha chiesto la registrazione"), perche' la Exelgyn ha avviato la procedura europea di registrazione (clicca qui), che dovrebbe arrivare ad ottobre e, a quel punto, la Ru486 in vendita in Italia sara' perfettamente legale.
Inoltre, quando il ministro Turco dice che "l'aborto si fa a domicilio, ne' puo' essere scelta alcuna metodica che consenta l'aborto per intervento terapeutico a domicilio", forse e' poco informata, perche' se dove essere come dice lei, significherebbe chiudere le porte agli aborti farmacologici. La pillola abortiva prevede proprio la somministrazione in due fasi, e abitualmente dopo la seconda somministrazione (48 ore dalla prima) la paziente non ha necessita' di alcuna ospedalizzazione (in Gran Bretagna, su 32 mila aborti farmacologici nel 2005, 10 mila sono avvenuti in casa, ed e' una tendenza sempre in crescita). Se alla Ru486 gli leviamo questa prerogativa (aborto domestico), significherebbe, per esempio, sempre nel rispetto delle garanzia sanitarie, la sua menomazione come strumento di grande risparmio economico per la sanita' pubblica.
Ci auguriamo che il ministro faccia tesoro di quanto le abbiamo ricordato, si' da intervenire con tempestivita' ed evitare che il nostro Paese continui ad esser vittima di coloro che vogliono solo impedire che l'aborto, in qualunque forma, sia praticato.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
www.aduc.it/dyn/ru486
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