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SCIOPERO BUONIPASTO. INUTILI PEZZI DI CARTA A DANNO DEI CONSUMATORI E DEL MERCATO
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Comunicato 
21 giugno 2005 0:00
 

Firenze, 21 Giugno 2005. Lo sciopero di alcuni commercianti contro le alte commissioni che devono pagare per incassare i buonipasto che le aziende danno ai loro dipendenti, ci sembra un'iniziativa sensata nello specifico.
A differenza di altri tipi di scioperi (si pensi ai trasporti), i danni per i consumatori sono piccolissimi e di semplice rimedio.
Gli eventuali vantaggi, invece, ci sono: fino a prova contraria, ogni passaggio in piu' che qualunque prodotto subisce, e' un costo aggiuntivo che finisce sempre per gravare sul consumatore finale. La semplificazione del mercato con l'eliminazione delle mediazioni e' sempre stata uno dei fiori all'occhiello di qualunque politica economica che voglia, risparmiando, recare vantaggio ai consumatori finali. Uno degli esempi piu' eclatanti di questi ultimi anni e' quello delle tariffe del trasporto aereo: evitando sempre piu' la mediazione delle agenzie i prezzi sono crollati, le offerte si sono moltiplicate, la qualita' e' migliorata e sono stati premiati i vettori capaci di armonizzare l'offerta con la domanda, a discapito dei pachidermi che "campavano" coi soldi pubblici, e le agenzie non hanno chiuso.
Tornando ai buonipasto, non si capisce perche' debbano essere utilizzati invece del comune denaro, che e' stato creato appositamente per la sua molteplicita' d'uso e valenza universale, tant'e' che, per esempio, la creazione dell'euro al posto delle valute nazionali e' stata fatta anche per questo motivo (occasione per ribadire che l'euro in se' va bene e che gli aumenti spropositati sono solo frutto di speculatori pubblici e privati).
Sicuramente l'eliminazione dei buonipasto comportera' un maggior costo per i datori di lavoro, ma sara' solo un dato iniziale, perche' e' un prezzo da pagare per un vantaggio che poi tornera' anche sui datori di lavoro: non e' questo uno dei motivi per cui nei bar e nei ristoranti i prezzi finali sono piu' alti, per tutti inclusi coloro che non usano questi buonipasto? E prezzi piu' alti al dettaglio non contribuiscono ad aumenti anche da altre parti, comprese le catene produttive e distributive? Un sistema economico semplificato, con rapporti il piu' possibile diretti non puo' che far bene all'economia.
Se i commercianti facessero una riflessione su questo e cominciassero a rivedere le loro politiche in materia, darebbero una mano non solo a se stessi, ma a tutti i consumatori, cio' di nuovo a se stessi quando escono dalle loro botteghe.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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