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SCUOLE PRIVATE CATTOLICHE ROMANE E SERVIZIO PUBBLICO. TUTTI UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE?
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Comunicato 
15 gennaio 2006 0:00
 

Firenze, 15 Gennaio 2005. Il papa Benedetto XVI, di fronte ad alunni, insegnanti, genitori e personale delle scuole cattoliche radunati per la loro benedizione in occasione della giornata della scuola cattolica, ha auspicato che "il servizio assicurato dalle scuole cattoliche sia pienamente riconosciuto".
Non sappiamo cosa possa intendere di preciso il papa con questo "riconosciuto", ma se intende che queste scuole dovrebbero avere pari dignita' con le altre scuole private, ci pare che questo lo sia' gia' ampiamente e anche oltre quello che potrebbe essere considerato un sistema paritario. Se invece fa questo rilievo perche' sottintende una maggiore considerazione rispetto a quella attuale, maggiore di quanto gia' non sia previsto dal Concordato con lo Stato italiano, crediamo che stia prendendo la mano -come sovente avviene in questi ultimi periodi, e non solo- per cercare di vangelizzare la scuola pubblica e affermare la superiorita' dei valori di quella cattolica.
Che il capo della confessione cattolica apostolica romana pensi ad una propria superiorita' rispetto al resto del mondo e quindi della sua scuola, non ci sarebbe niente di strano. Ma quando questa superiorita' si cerca di affermarla oltre il dato spirituale e dottrinale, strabordando in quello economico e istituzionale, la questione diventa diversa.
E siccome questa "pienezza" di riconoscimento ci pare piu' che tale nell'attuale normativa dello Stato italiano, e' evidente che si sta chiedendo di andare oltre. Si sta chiedendo una maggiore considerazione: cioe' piu' soldi, piu' spazi, piu' attenzione, si' da garantirsi un piu' semplice e agevole trapasso verso maggiori prebende e, soprattutto, verso un riconoscimento istituzionale della propria superiorita' su quella dello Stato.
La domanda e' spontanea: siamo tutti uguali di fronte alla legge? Anche se quest'ultima e' gia' ampiamente sbilanciata favorendo la scuola vaticana? Non chiediamo abiure, sconfessioni, prese dure di posizione da parte del dicastero della scuola pubblica, ma quantomeno precisazioni che il servizio pubblico non deve riconoscere alcuna funzione alla scuola cattolica romana, ma solo garantire che possa operare.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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