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SPAGNA: DIVORZIO, ABORTO, DROGHE, STAMINALI, NOZZE
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Comunicato 
17 giugno 2005 0:00
 

Roma, 17 Giugno 2005. Domani a Madrid ci saranno due importanti manifestazioni. Una, promossa dal Foro della famiglia, vedra' alla testa del corteo il cardinale Rouco Varala, arcivescovo di Madrid, l'altra e' organizzata dal collettivo gay. Tema: il progetto di legge che permettera' le nozze anche fra persone dello stesso sesso. La Spagna, comunque si e' distinta negli ultimi 10 anni, con governi di destra e di sinistra, per una legislazione avanzata su divorzio, aborto, droghe, ricerca sulle staminali e matrimoni, procedendo in direzione esattamente opposta a quella dell'Italia. Singolare e' il fatto che le gerarchie ecclesiastiche scendano in piazza. Ovviamente non abbiamo nulla da eccepire, che' se qualcuno vuole dimostrare la propria contrarieta' ad un progetto di legge e' libero di farlo. Pero' l'atteggiamento dei prelati e' particolare perche' rappresenta una dualita' di posizioni: sono cittadini spagnoli e appartengono alla Chiesa cattolica che fa riferimento allo Stato del Vaticano. Il papa stesso e' capo della Chiesa cattolica e capo di Stato similmente al re o alla regina del Regno Unito (Gran Bretagna), ma i reali britannici non si sognano nemmeno di intervenire dando l'imbeccata sulle modalita' di voto di un appuntamento elettorale, come e' stato fatto in Italia. Insomma, per manifestare il cardinale Varala dovrebbe smettere gli abiti religiosi e indossare quelli borghesi, cosa che probabilmente non fara'. Ci sono sovrapposizioni equivoche che sarebbe opportuno chiarire definitivamente ed e' anche per questo che abbiamo dato il via alla petizione "Modifica dello status del Vaticano all'ONU" (1). Comunque la leggi spagnole sui temi esposti non obbligano alcuno a sottostarvi: nessuno e' obbligato a divorziare, ad abortire a fare ricerca sulle staminali embrionali o a sposarsi con una persona dello stesso sesso. E' il cittadino, in quanto detentore di diritti soggettivi, che sceglie ed e' questa la grande differenza tra uno Stato laico e uno confessionale.
L'Iran, dopotutto, non e' cosi' lontano dall'Italia.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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