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I TANTI MODI PER RIDURRE IL PREZZO DELLA BENZINA. MA PETROLIERI E STATO NON CI PENSANO NEANCHE.
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Comunicato 
6 maggio 2005 0:00
 

Firenze, 6 Maggio 2005. Ridurre il prezzo della benzina, e' possibile? Basterebbe solo volerlo. Cioe' basterebbe che i due principali attori che concorrono a determinare il prezzo alla pompa, decidessero, uno nell'interesse pubblico (Stato) e l'altro in quello privato (petrolieri), di metterci mano e andare avanti.
E' proprio di ieri uno studio della Consumer Federation of America, che fa sapere che il prezzo della benzina potrebbe essere ridotto di 8 centesimi di Usd a gallone (poco piu' di quattro litri e mezzo) se le compagnie petrolifere usassero come additivo l'etanolo (che ha un prezzo molto basso) e non gli altri ingredienti usati oggi e che hanno prezzi molto piu' alti. Apparentemente i petrolieri avrebbero meno introiti, perche' questo si verificherebbe anche a fronte di meno spese e dal presumibile aumento dei consumi per un prodotto che costerebbe meno sul mercato.
Lo Stato basterebbe che smettesse di lucrare in modo indecoroso con il suo 70% di componente fiscale sul prezzo finale, portandolo al livello dell'Iva. Non solo ma potrebbe anche decidere di uscire dall'operazione di drogaggio del mercato: cioe' essere nel contempo controllore e controllato, grazie alla proprieta' dell'Eni, che controlla una buona meta' della distribuzione dei carburanti. In questo caso sarebbe solo apparente un minor guadagno dello Stato, perche' oltre al fatto che l'aumento dei consumi farebbe pure in questo caso aumentare gli introiti del gettito fiscale, e' innegabile il vantaggio che ne avrebbero tutti, dai privati al pubblico, che' il condizionamento economico di ogni attivita' dal prezzo dei carburanti e' il fattore dominante in ogni ambito.
Per fare entrambe queste scelte, basterebbe solo che lo Stato e i petrolieri avessero una vista solo leggermente oltre il proprio naso, considerandosi parti di un tutto che, alla base, dovrebbe avere solo il mercato e la concorrenza. Ma non lo fanno.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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