testata ADUC
TASSA SUL PANORAMA: CONTINUA LA DEBACLE DEL COMUNE DI FIRENZE
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
20 novembre 2001 0:00
 


DUE NUOVE CAUSE VINTE DALL’ADUC: DUE + CINQUE + QUINDICI + UNA, CIOE’ 23
E AL COMUNE, CHE NON VUOLE PAGARE IL DOVUTO DELLE CAUSE PERSE, BISOGNERA’ PIGNORARGLI IL PALAZZO?

Firenze, 20 Novembre 2001. Nuove udienze stamane per la cosiddetta tassa sul panorama, presso il giudice di pace di Firenze contro il Comune di Firenze. I ricorsi sono stati vinti, condannando il Comune al pagamento delle spese legali.
Ventitre sono le cause complessivamente vinte. Una lo scorso mese di maggio, quindici lo scorso 25 settembre, cinque il 30 ottobre e due questa mattina (giudice il dr Luciano Sbrana). Delle oltre cento cause istruite, alcune proseguiranno in Tribunale, altre sono ancora in attesa.
Anche oggi il giudice ha accolto i ricorsi che impugnavano le cartelle esattoriali, perche’ mancava l’indicazione dell’autorita’ a cui ricorrere. Sono state ritenute illegittime perche’ non tutelavano i diritti del contribuente, non mettendolo in condizione, come prescrive la legge, di fare ricorso. Stamane il Comune ha tentato il "colpo grosso", proponendo istanza di sospensione, o rinvio lungo, perche’, avendo presentato ricorso in Cassazione per le cause che ha gia’ perso, chiedeva di aspettare il responso dello stesso. Ma il giudice ha respinto la richiesta ed ha condannato il Comune.
I ricorrenti sono stati assistiti dalla studio legale dell'Aduc, nello specifico dagli avvocati Anna Maria Fasulo, Massimo Morettoni e Claudia Moretti.
Ma il capitolo tassa sul panorama –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- non si ferma alle udienze perse: sembra che il Comune abbia voglia di farsi ancora piu’ male di quanto non si stia gia’ facendo. Alcuni contribuenti, vinte le precedenti cause, avendo gia’ pagato quanto richiesto a suo tempo, hanno fatto istanza di rimborso. Il Comune si rifiuta di rimborsare in quanto –sostiene- in sentenza non e’ indicata la condanna al rimborso, ma solo alle spese legali. Uno schiaffo al senso della logica, perche’ una cartella nulla sulla base di una sentenza provvisoriamente esecutiva (come sono quelle emesse), e’ titolo legittimo per la restituzione di somme che non dovevano essere pagate. E’ evidente che non ci resta che avviare le pratiche per una serie di ingiunzioni di pagamento, fino a chiedere il pignoramento del Palazzo … Vecchio.
Inoltre, aumenta a dismisura la nostra curiosita’ del perche’ il Comune si stia incaponendo su questa questione, spendendo fior fiore di quattrini –pubblici, quindi anche nostri- per i suoi avvocati (gli avvocati dell’Aduc assistono gratuitamente i ricorrenti). Abbiamo l’impressione che sia entrato in una sorta di spirale a cascata verso il baratro, e che non riesca a tirarsi fuori. Perche’ al di l’a dei mancati introiti che ne avrebbe, cio’ che piu’ risulta colpita e’ l’immagine e l’autorita’, trasformata ormai in arroganza del potere.
Per il momento si tratta di "blocchi tecnici" alle richieste del Comune, su cui imbastire le procedure per arrivare alla rinuncia di questa assurda tassa. E andremo avanti anche nelle prossime settimane.
E' bene ricordare che la "tassa sul panorama" (o indennita' risarcitoria) e' una richiesta di oblazione a chi aveva gia' ottenuto un condono edilizio o aveva la pratica in corso, rispetto ad una legge del 1939 ripescata dal ministero dei Beni Culturali (all'epoca Walter Veltroni) per succhiare soldi a contribuenti che, invece, ritenevano di aver gia' assolto al loro dovere. Una legge che risulta essere stata superata da altre successive (come ha evidenziato il Difensore Civico della Toscana), passando le specifiche competenze dal Comune alla Regione. Ma cio’ non e' bastato al Comune di Firenze e agli altri Comuni che in Italia si sono accodati alla vicenda, con la prospettiva di facili incassi.
Il ricorso nel merito valeva e vale se fatto al Tar, ma ogni contribuente avrebbe dovuto spendere quantomeno un paio di milioni di lire, ed essendo gli importi medi richiesti di 1.400.000 lire, va da se' che chiunque si sarebbe scoraggiato. Per questo l'Aduc deposito' al Tar della Toscana alcuni ricorsi "pilota", e consiglio’ ai contribuenti di aspettare le ingiunzioni di pagamento e poi fare ricorso al giudice di pace, perche' bloccasse le richieste in attesa della pronuncia del Tar. Cosi' in molti hanno fatto, pur con le novita' che si sono inframmezzate nella vicenda, tra cui l'auto-diminuzione dell'oblazione fatta dall'amministrazione per dare un contentino ai mugugni interni alla sua stessa maggioranza di governo.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS