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TAXI. IL TRISTE CONFRONTO ITALIA-SPAGNA: MADRID 12 MILA-ROMA 6.250, CADICE 224-PRATO 30
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Comunicato 
17 maggio 2007 0:00
 

Firenze, 17 Maggio 2007. Prato ha oltre 180 mila abitanti e 30 taxi. Cadice in Spagna di residenti ne ha 130 mila. I taxi nella citta' Toscana sono 30, in quella spagnola 224. E i tassisti che lavorano nella citta' Andalusa non sono straccioni che litigano per strapparsi un cliente. Anzi.
Firenze ha 350 mila abitanti e meno di 700 taxi, Siviglia di residenti ne ha il doppio e il oltre il triplo di taxi, 2.200. Ambedue le citta' accolgono turisti, ma Firenze ne accoglie molti di piu'. La differenza si vede. A Siviglia trovi un taxi a tutte le ore, alzi la mano ed e' fatta. A Firenze si fanno le file nei parcheggi desolatamente vuoti di macchine.
Nella citta' di Dante un tassista per fare i 7 chilometri che separano l'aeroporto dal centro citta' chiede 20 euro, piu' un tot per ogni bagaglio. La stessa cifra e' richiesta dai tassisti di Madrid per una corsa che parte dalla stazione ferroviaria di Atocha ed arriva all'aeroporto di Barajas, una distanza piu' che doppia.
Nella capitale spagnola operano oltre 12 mila taxi. A tarda sera sui larghi viali cittadini ogni tre macchine che si vedono passare, almeno una e' adibita al servizio pubblico.
Nella capitale italiana i taxi sono 6.250, a tarda sera in giro se ne vedono pochi, mentre sono lunghe le file delle persone in attesa ai parcheggi.
I tassisti romani -tra le altre strumentali giustificazioni ai loro privilegi- asseriscono: il problema del trasporto a Roma e' che mancano autobus e metropolitane, non i taxi.
Il ragionamento e' monco. Madrid e Roma sono citta' confrontabili. La capitale spagnola ha una popolazione di poco superiore, Roma pero' ha piu' turisti.
Se a Madrid 12 mila taxi lavorano e guadagnano, nonostante siano operative ben 12 linee metropolitane (e il piano di rafforzamento e' continuo), a Roma se raddoppiasse il numero (da 6 a 12 mila) farebbero affari d'oro ancor di piu', vista la scarsita' di mezzi pubblici. Invece, no, perche' il corporativismo dei tassisti italiani inverte le regole dell'economia. Proprio non gli entra nella testa che piu' taxi a piu' buon mercato, migliorano la vita dei cittadini, ma fanno fare piu' soldi anche ai tassisti.
Di nuovo Prato.
Un accordo siglato di recente tra comune e associazione dei tassisti (con l'avallo di alcune associazioni di consumatori) ha sancito che: dopo un adeguato periodo di sperimentazione del taxi collettivo, si sarebbe potuto valutare l'aumento del 10% delle licenze. Insomma, dopo una concertazione e una sperimentazione i cittadini e gli imprenditori di Prato potrebbero ottenere 3 taxi.
Di fronte a queste evidenze, politici nazionali e locali nicchiano, concertano e cedono alle pressioni delle lobby. Sono questi i meccanismi che rendono l'Italia sempre meno competitiva. Altro che liberalizzazioni: il ministro Bersani si e' rassegnato o e' complice?
Domenico Murrone, consigliere Aduc
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