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TERZO MONDO E PRODOTTI BIOLOGICI
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Comunicato 
12 febbraio 2002 0:00
 



Roma,12 febbraio 2002. Chi garantisce i prodotti biologici provenienti dai Paesi del terzo mondo? Nessuno. E' una amara constatazione -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- che purtroppo dobbiamo fare. Nell'ambito dei Paesi della Ue e' in vigore, da piu' di 10, anni una normativa sulla produzione biologica (1), parificata con quella di alcuni Paesi extra comunitari quali l'Argentina, l'Australia, Israele, Repubblica Ceca, Svizzera e Ungheria. I prodotti di questi Paesi circolano in ambito comunitario accompagnati da un attestato di coltivazione biologica, senza che vengano effettuati ulteriori accertamenti. Altri Paesi, che esportano prodotti biologici (ananas, banane, cacao, caffe', ecc.), non hanno un rapporto di reciprocita' normativa con la comunita' europea. Per ovviare questo inconveniente la Ue ha elaborato un regolamento (2), che entrera' in funzione dal luglio prossimo, il quale prevede la certificazione dell'autorita' di controllo del Paese esportatore, senza la relazione reciproca valida per i Paesi gia' elencati. Si tratta quindi di un controllo formale (i documenti), al quale non corrisponde un controllo effettivo. Insomma ci dobbiamo fidare. Con quali garanzie per il consumatore? Nessuna.
(1) Reg. n.2092/1991
(2) Reg. n. 1788/2001
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