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Tramvia fiorentina e lavori. Forse e' il caso di commissariare, ammesso che…
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Comunicato di Vincenzo Donvito
21 settembre 2015 12:09
 
 I lavori per la costruzione delle nuove linee della tramvia a Firenze continuano ad essere una novella degli stenti. Le dichiarazioni e le rassicurazioni sui tempi e sull'andamento da parte dell'assessore di Palazzo Vecchio Stefano Giorgetti -che periodicamente vengono rilasciate e riportate dai media- sono ormai sketch e tormentone di una noiosa commedia a cui, giocoforza, il nostro assessore sembra che sia costretto a parteciparvi. Non da solo -bonta' sua- ma ogni tanto con la collaborazione del Sindaco Dario Nardella e del viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini.
La linea 2 (Stazione SMN – aeroporto Peretola) non sara' pronta a settembre 2016 ma a luglio 2017 (“saremo inflessibili su questa data” -dice l'assessore). La linea 3 (Stazione SMN – ospedale Careggi), invece, e' confermato che sara' pronta a settembre 2017. Sull'andamento dei lavori, sui doppi o plurimi turni e sul numero di addetti che vi si dedicano, sulle chiusure dei cantieri per il riposo, la nebulosa e' maggiore: “ci hanno garantito 130/135 persone (linea 2) e 80/90 (linea 3), ma la scorsa settimana erano una cinquantina… i controlli saranno serrati” (1). Senso civico e amministrativo vorrebbe che, a fronte di un impegno non mantenuto, si agisse di conseguenza, non annunciando nuovi “controlli serrati”…. ma e' l'italia, e' Firenze, bellezza…. Nota in tutto il mondo.
In attesa dei “controlli serrati”, delle sospensioni per maltempo (da oggi comincia l'autunno… e ne vedremo delle belle... chissa' come fanno a costruire in nord-Europa…), ci teniamo il bordello -con rispetto parlando, dei bordelli- che e' diventata Firenze (2). Sembra che tecnici e politici siano studenti agli albori di qualche istituto tecnico -i primi- e apprendisti di una scuola di partito -i secondi.
E' evidente che noi -e crediamo in numerosa e buona compagnia- non solo non ci fidiamo piu' delle dichiarazioni dei politici e dei tecnici (imprese costruttrici incluse), ma abbiamo colmato la misura di tolleranza civica. La prima cosa che ci viene in mente e': ma che stanno costruendo, il ponte sullo stretto di Messina? Abbiamo detto tutto con una battuta? No, non ci basta. Vogliamo il sangue… in senso figurato, anche perche' nei corpi dei cittadini di sangue ne e' rimasto ben poco e una trasfusione e' piu' che necessaria, per non soccombere e morire.
Sindaco, assessore e tutti coloro che sono intorno a questa vicenda non devono piu' avere il diritto di operare. Vanno interdetti per manifesta incapacita', sciatteria, superificialita', ipotesi di atti dolosi (speriamo di no… ma nulla si puo' escludere…): tutto cio' che ha determinato l'attuale situazione e che -fatto ancor piu' grave- la sta peggiorando sempre piu'. Con l'aggiunta di turbativa dell'ordine pubblico per infondate rassicurazioni. “Manu militari” lo Stato si deve assumere la gestione di questo disastro urbano, sociale e politico. Ma siamo, poi, cosi' sicuri che lo Stato-commissario fara' meglio? No, non siamo sicuri. Ma e' importante che almeno si fermino gli attuali devastatori.

1) La Nazione del 21/09/2105
2) questo, se non ce ne sono sfuggiti altri, sembra essere il piu' recente
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