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 ITALIA - ITALIA - Ancora ordinanze contro stranieri: dal matrimonio all'emigrazione, i sindaci imitano Domenici
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3 dicembre 2007 0:00
 
Alcuni mesi fa, aveva fatto notizia l'ordinanza del sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, che mirava ad introdurre nuove fattispecie di reato per combattere l'immigrazione, ed in particolare quegli immigrati che si procuravano da vivere facendo i lavavetri. L'ordinanza, poi ritirata e sostituita diverse volte perche' illegale, ha comunque fatto scuola. Da settimane, ogni giorno un sindaco trova nuovi e fantasiosi metodi per esprimere la propria contrarieta' al fenomeno migratorio. Qui i due esempi emersi questo fine settimana.

"NIENTE MATRIMONIO SENZA PERMESSO" - A Caravaggio, in provincia di Bergamo, la giunta leghista ha deciso che gli extracomunitari che non possiedono il permesso di soggiorno non possono sposarsi con una italiana cosi' come un italiano non puo' contrarre matrimonio con una extracomunitaria priva di permesso di soggiorno. Lo hanno stabilito il sindaco Giuseppe Prevedini e il vicesindaco Ettore Pirovano, senatore leghista, con una circolare inviata al dirigente del settore pubblicazioni e matrimoni, Maria Elisa Maggioni.
'La circolare del comune di Caravaggio - spiega in una nota Pirovano - ha lo scopo di tappare una grossa falla contenuta nel regolamento dello stato civile di tutti i comuni. Quando uno straniero vuole sposare una italiana o un italiano vuole sposare una straniera, e quasi sempre si tratta di matrimoni di comodo, si reca allo sportello del comune per chiedere di fare le pubblicazioni. A questo punto il dipendente che si occupa dello stato civile puo' soltanto chiedere allo straniero di dimostrare la sua identita' e la sua cittadinanza e lo straniero mostra un documento di identita' e una certificazione del suo consolato che attesta la sua nazionalita''.
Infatti il regolamento di stato civile 'non prevede che lo straniero abbia un regolare permesso di lavoro', e il dipendente del comune e' costretto 'per legge' a fare le pubblicazioni. Lo straniero alla data fissata contrae matrimonio e 'immediatamente dopo ottiene d'ufficio il ricongiungimento familiare e, al contrario di chi entra con regolare permesso di soggiorno che aspetta 10 anni, dopo 2 anni puo' chiedere la cittadinanza'. 'Questa circolare ha come scopo - sostiene il sindaco Prevedini - di sollevare da responsabilita' il personale dello stato civile del Comune di Caravaggio e di impedire a coloro che non hanno un permesso di soggiorno di sposarsi con un italiano'. 'I due ai quali viene negato di contrarre matrimonio - afferma Prevedini - possono fare ricorso alla magistratura', ma, conclude 'voglio vedere quale magistrato potra' imporre ad un sindaco di sposare un clandestino'.

"CITTADINI, EMIGRATE!" - Una provocazione per dire alla gente che i sindaci hanno le mani legate e che e' stata molto apprezzata dalla cittadinanza e dagli immigrati regolari. Cosi' il sindaco di Montegrotto Terme, nel padovano, Luca Claudio (An) spiega all'ADNKRONOS la decisione di lanciare il messaggio 'Cittadini, emigrate! Vivrete meglio da immigrati in un'altra nazione che da cittadini nel vostro paese', diffuso sui pannelli informativi nella citta'. Iniziativa in risposta all'avviso di garanzia ricevuto dal sindaco leghista di Cittadella (Padova), Massimo Bitonci, indagato per l'ordinanza 'anti sbandati'.
"L'iniziativa parte dall'avviso di garanzia verso il sindaco di Cittadella per l'applicazione del provvedimento antisbandati - sottolinea Claudio - se le istituzioni ci legano le mani impedendoci di fare qualunque cosa per risolvere il problema della sicurezza allora non ci resta altro da fare che dire ai cittadini, in modo anche provocatorio, che noi non possiamo fare nulla". "I clandestini non vengono sottoposti alle nostre leggi, possono non pagare assicurazione o bollo dell'auto e delinquere senza finire in carcere - continua il sindaco - Siamo stati il primo paese a istituire delle ronde apolitiche per la sicurezza, ma gli irregolari che accompagniamo in prefettura vengono rilasciati subito dopo, il problema e' nelle amministrazioni centrali. Gli immigrati regolari che lavorano da noi ci appoggiano, non si tratta di razzismo ma di tutela delle persone oneste".
"La mia iniziativa ha raccolto tantissimi consensi sia dalla cittadinanaza sia dai colleghi sindaci, ed e' un'azione indipendente dallo schieramento politico - conclude Claudio - e' un paradosso che il sindaco di Cittadella sia indagato per aver applicato una legge nazionale. Bisognerebbe parlare con ogni singolo immigrato senza permesso di soggiorno, offrirgli un aperitivo e un pranzo e poi regalargli il biglietto per andare a Roma, dove il permissivismo e la mala amministrazione non permettono una corretta gestione della situazione".
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