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 ITALIA - ITALIA - Un anestesista su due dice si' alla legalizzazione dell'eutanasia
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21 settembre 2007 0:00
 
Un anestesista-rianimatore su due si dichiara favorevole all'eutanasia se la legge lo permettesse. È il risultato di un sondaggio su un campione di 350 esperti tra quelli presenti al Congresso della Siared-Aaroi (Associazioni anestesisti rianimatori ospedalieri italiani), in corso a Napoli.
Si tratta di circa un terzo degli specialisti presenti. Dal sondaggio, come rende noto la stessa Aaroi in un comunicato, emergono anche un "sì unanime al testamento biologico e molte riserve alla raccomandazione del Vaticano di non interrompere l'assistenza al paziente critico terminale".
Un anestesista-rianimatore su due dunque, afferma l'Aaroi, "praticherebbe l'eutanasia se la legge lo consentisse. Quasi all'unanimità, nove su dieci, sono per il sì al testamento biologico, mentre sette su dieci respingono le raccomandazioni del Vaticano di non interrompere mai l'alimentazione, l'idratazione e la ventilazione artificiale ad un malato critico terminale. Infine, quattro anestesisti-rianimatori su dieci dicono che nella loro attività professionale hanno ricevuto da congiunti stretti di malati in condizioni estreme la richiesta di staccare la spina".

No all'eutanasia, ma riconoscimento del testamento biologico come diritto della persona.
Questo il pensiero del ministro dell'Interno Giuliano Amato, che commenta il sondaggio dell'Associazione dei medici rianimatori ed anestesisti italiani (Aroi) secondo cui uno specialista su due sarebbe favorevole all'eutanasia e buona parte al testamento biologico. Amato e' intervenuto questo pomeriggio a Roma alla presentazione del volume 'Sistema salute analisi e prospettive per il futuro della sanita' italiana' presentato dalla Fondazione italianieuropei di cui e' fondatore insieme al ministro degli Esteri Massimo D'Alema.
"Il risultato del sondaggio e' interessante perche' e' un punto di vista che prende atto di una situazione reale. Io - ribadisce Amato - rimango contrario all'eutanasia. Pero' mi rendo conto che l'accanimento terapeutico e' un'altra cosa e il testamento biologico corrisponde a un diritto della persona".

"Resto accanitamente contraria all'eutanasia. Serve promuovere il testamento biologico e la dignita' di fine vita". Cosi' il ministro della Salute, Livia Turco, a margine dell'incontro della Fondazione Italianieuropei sul 'Sistema salute' commenta il sondaggio degli anestesisti.

Il sondaggio degli anestesisti 'mi stupisce molto, ma mi rafforza nell'idea che una legge ben fatta sul testamento biologico probabilmente permette anche di evitare che ci siano derive verso l'eutanasia'. Lo ha detto il presidente della commissione Sanita', Ignazio Marino, commentando, a margine del convegno promosso dalla Fondazione Italiani-Europei sul futuro della sanita', in merito ad un sondaggio promosso dagli anestesisti, secondo il quale uno su due sarebbe favorevole all'eutanasia qualora ci fosse una legge.
L'eutanasia, ha ribadito Marino, non deve essere consentita e potrebbe essere evitata con una normativa che colmi un'area attualmente non regolamentata.

No all'eutanasia, si' al disegno di legge per introdurre in Italia il testamento biologico. La Capogruppo al Senato dell'Ulivo Anna Finocchiaro commenta cosi' l'indagine degli anestesisti sull'eutanasia. Sul disegno di legge per l' introduzione del testamento biologico 'stiamo procedendo con grandissimo rispetto dell'opinione di tutti e la stessa Costituzione dice che ciascuno puo' disporre dei trattamenti sanitari che possono essere praticati. E' talmente chiara la Costituzione che io mi chiedo quali possano essere le ragioni per alimentare ulteriori perplessita'. Stiamo anche affrontando con grande cura i problemi di sensibilita' etica'.

Due bioeticisti si dividono nel commentare il risultato del sondaggio dell'Aaroi. Se alcuni esperti si dicono 'preoccupati', altri esprimono un giudizio positivo.
Duro il giudizio di Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell'Universita' Cattolica: 'Si tratta di una vicenda estremamente complessa e delicata, che non puo' essere risolta con un sondaggio che da' l'impressione di essere una forzatura ideologica'. Inoltre, il campione considerato, pari a 350 esperti che hanno risposto ad un questionario, ha rilevato Pessina, 'e' poco significativo rispetto al numero totale degli anestesisti rianimatori, che sono oltre 10.000'.
Ed ancora: Il dato 'lascia preoccupati e perplessi - ha aggiunto Pessina - poiche' quella in favore dell'eutanasia e' una scelta che va contro le raccomandazioni fatte da numerose associazioni mediche mondiali'. Ad ogni modo, ha ricordato, 'tale dato e' esattamente l'opposto di quanto emerso da un altro sondaggio effettuato tra gli anestesisti degli ospedali milanesi e che vedeva una netta contrarieta' all'eutanasia'.
Quanto alla 'bocciatura' alle indicazioni del Vaticano di non interrompere l'assistenza al paziente critico terminale, sempre emersa dal sondaggio, Pessina ha sottolineato come indicazioni in tal senso siano contenute anche in documenti approvati dal Comitato nazionale di bioetica (Cnb).
Diverso il giudizio di Cinzia Caporale, vicepresidente del Cnb: 'Il fatto che medici che hanno a che fare con pazienti terminali, in presenza di una legge che preveda una qualche forma di eutanasia, mostrino una disponibilita', e' un dato costante che emerge anche nella letteratura scientifica mondiale'. Ma il risultato del sondaggio, ha commentato la bioeticista, 'e' interessante soprattutto perche' dimostra che nella classe medica non c'e' un pregiudizio a priori, come alcuni vorrebbero enfatizzare. Cio' significa che, nella chiave di lettura sul come aiutare i pazienti - ha precisato - i medici, se la legge lo permettesse, contemplerebbero anche la pratica eutanasica'. Il dato, dunque, 'mi pare positivo e non mi stupisce nel merito, anche se quantitativamente mi pare eccessivo. Mi chiedo cioe' - ha concluso Caporale - quanto tale sondaggio sia attendibile in termini di metodo e rappresentativita' del campione considerato'.
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