testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Cassazione: non sufficienti le tabelle sui limiti massimi per stabilire il fine di spaccio
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
2 dicembre 2009 13:55
 
Piu' difficile dare a chi detiene droga la patente di pusher. Lo si evince da una sentenza della Cassazione che sottolinea come per inchiodare qualcuno trovato in possesso di droga non basti avere accertato che la sostanza supera i limiti massimi indicati dal ministero della Salute. Infatti, scrivono i supremi giudici nella sentenza 45916 della IV sezione penale, "perche' possa affermarsi la penale responsabilita' per l'illecita detenzione" di sostanza stupefacente e' necessario "che il giudice prenda in considerazione, oltre al superamento del dato ponderale, le modalita' di presentazione, il peso lordo complessivo, il confezionamento e eventualmente frazionato, le altre circostanze dell'azione che possano essere ritenute significative della destinazione ad uso non esclusivamente personale". In questo modo la IV Sezione penale ha accolto il ricorso di un 40enne ligure, Maurizio P., condannato dalla Corte d'Appello di Genova per essere stato trovato in possesso di 54,6 grammi di cocaina.
Il giudice di merito, nel giugno 2008, riteneva che il solo superamento del quantitativo di principio attivo previsto nel decreto del ministero della Salute fosse piu' che sufficiente per dimostrare che Maurizio P. si fosse procurato droga per uso non esclusivamente personale. Contro la condanna la difesa dell'uomo ha fatto ricorso con successo in Cassazione facendo notare che la destinazione ad uso di terzi della sostanza sequestrata non poteva essere desunta dal solo superamento dei limiti indicati nel decreto ministeriale. Piazza Cavour ha ritenuto "fondato" il ricorso e, disponendo un altro esame presso la Corte d'Appello di Genova, ha elencato le cinque operazioni che un giudice deve fare prima di definire pusher qualcuno trovato in possesso di droga.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS