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 ITALIA - ITALIA - Droghe e carceri che scoppiano. Iniziative di Antigone, Forum Droghe, Cobs e Radicali Italiani
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30 novembre 2009 19:28
 
Si e' tenuta questa mattina a Torino una conferenza congiunta di Antigone, Forum Droghe, Cobs (Coordinamento Operatori servizi a Bassa Soglia) e Radicali Italiani. A seguire il resoconto in un comunicato delle stesse organizzazioni:

Susanna Ronconi (Forum Droghe e COBS, Coordinamento Operatori servizi a Bassa Soglia del Piemonte): "Domani e mercoledi' si terra' a Torino la Conferenza delle Regioni su droghe e dipendenze; sara' un'occasione preziosa per riaprire il dibattito sulle politiche in materia, dibattito che era stato impossibile fare durante i lavori della Conferenza nazionale sulle droghe di Trieste, che il sottosegretario Giovanardi ha blindato. Domani, martedi' 1 dicembre, terremo un presidio davanti alla sede della Conferenza (c.so Stati Uniti n. 23), dalle ore 9:00; nel pomeriggio, dalle ore 18:00 alle ore 20:00, nella sede della Conferenza si terra' un incontro tra operatori, associazioni, amministratori sulle politiche di riduzione del danno. In questa conferenza stampa presentiamo due ricerche sulle ricadute della legge "Fini-Giovanardi" (L. 45 del 2006), che colmano in parte il vuoto esistente di valutazioni scientifiche sugli effetti di tale legge, che, ricordiamolo, fu approvata con un colpo di mano (fu inserita nel Decreto-Legge sulle Olimpiadi Invernali di Torino), espropriando totalmente il Parlamento".
 
Alessio Scandurra (Associazione Antigone): "Abbiamo aggiornato il "Libro Bianco sulla legge Fini-Giovanardi", gia' presentato alla Conferenza Nazionale di Trieste. Abbiamo avuto grossi problemi nel reperimento dei dati. Rispetto alle sanzioni amministrative previste dall'art. 75 del DPR 309/90, e' del tutto evidente che la "Fini-Giovanardi" disincentiva l'invio ai servizi tossicodipendenze dei cittadini segnalati alle Prefetture per detenzione minima di stupefacenti; dall'entrata in vigore della legge (primavera 2006) ai giorni nostri, abbiamo una riduzione del 90% degli invii ai Sert e un aumento del 18,5% delle sanzioni amministrative. Ci siamo poi chiesti: quante persone entrano in carcere per fatti legati alle droghe? Nel 2008 sono entrati complessivamente in galera ben 92.800 cittadini; di questi, piu' di 30.000 erano tossicodipendenti e + di 28.000 erano stati arrestati per violazione del DPR 309/90, testo unico delle leggi sugli stupefacenti; disaggregando i dati, viene fuori che dal 40 al 50% di chi e' in carcere e' li' per spaccio o reati connessi all'uso di droghe. Il combinato disposto della "Fini-Giovanardi" e del "decreto sicurezza" non permette un aumento della percentuale di td.ti che godono di misure alternative alla detenzione; ricordo che i tassi di recidiva dei reclusi che usufruiscono di tali misure sono molto piu' bassi di quelli di chi sconta tutta la pena dietro le sbarre".
 
Grazia Zuffa (Forum Droghe): "La Relazione presentata da Giovanardi in Parlamento nel giugno scorso e' il frutto di un diverso sistema di rilevazione dei dati, che ha creato seri problemi ai ricercatori. La domanda cruciale e': le politiche sulle droghe devono essere valutate pragmaticamente o assunte per ideologia? Purtroppo, assistiamo a un processo di "settorializzazione", per cui sempre piu' operatori ragionano come se il sistema dei servizi sia impermeabile al sistema sanzionatorio, un mondo a parte, mentre invece i due sistemi sono strettamente correlati. I servizi devono essere autonomi dal sistema politico ed acquisire autorevolezza. La Regione Toscana ha finanziato una ricerca su "Impatto penale e sanzionatorio della legge antidroga. Il contesto della Regione Toscana", condotta da Forum Droghe e dalla Fondazione Michelacci. Emerge da tale ricerca che la repressione punta al basso: aumentano le operazioni di polizia, diminuiscono i sequestri di sostanze. In Toscana, oltre la meta' delle condanne e' per "fatti di lieve entita'". Vi e' stato un crollo delle misure alternative (pochissimi detenuti extracomunitari possono accedervi) e un crollo dell'invio ai servizi. L'approccio coercitivo, di cui la "Fini-Giovanardi" e' compiuta espressione, non funziona.".
 
Cecco Bellosi (CNCA): "In carcere sono sempre piu' stipate persone con sofferenza sia psichica che sociale. I comuni cancellano dalle loro anagrafi cittadini italiani che diventano praticamente invisibili. Il carcere acuisce tali sofferenze, rendendole per molti insopportabili (cita i recenti casi di suicidi di reclusi). Vi e' poi il problema, di cui nessuno parla, degli ospedali psichiatrici giudiziari, dove vi sono casi di vero e proprio "ergastolo bianco": una volta scontata la pena, i servizi non sono in grado di accogliere le persone, che rimangono nella struttura. Occorre tentare di svuotare tali sofferenze, avendo ben presente che l'accoglienza non risolve i problemi delle persone ma costituisce la precondizione per ridurre tali problemi, per renderli almeno gestibili e sopportabili".
 
Franco Corleone (Societa' della Ragione, gia' sottosegretario alla Giustizia): "Anche la burocrazia uccide: a Firenze, un giovane marocchino recluso con problemi psichici, in attesa di giudizio per "tentato furto di orologio", si e' suicidato mentre era rimpallato fra i diversi reparti ospedalieri. Oggi le carceri italiane ospitano circa 65.000 detenuti, meta' dei quali sono dentro per le leggi proibizioniste sulle droghe. La Conferenza delle Regioni non può eludere questi dati, a maggior ragione se non sara' presente nessun rappresentante del governo.
Ricordo che Giovanardi ha consegnato ai parlamentari la sua Relazione in formato cartaceo, senza fornire loro anche il CD con i dati analitici.
Domani le Regioni dovranno affrontare due questioni fondamentali: analizzare quale e' il peso della legge sui servizi; decidere di proporre al governo di incentivare l'affidamento speciale previsto dalla "Fini-Giovanardi" per i tossicodipendenti, che può essere concesso quando la pena detentiva inflitta o residua non sia superiore a sei anni. Sono oggi almeno diecimila i detenuti che si trovano in questa situazione, ossia che stanno in carcere ma potrebbero usufruire di questa misura alternativa sulla base di un programma da intraprendere in comunita' o presso il servizio pubblico. Un detenuto affidato in comunita' costa piu' o meno 18 mila euro annui (all'amministrazione penitenziaria costa il triplo). Con 180 milioni di euro a disposizione le regioni italiane potrebbero pagare le rette in comunita' per diecimila detenuti tossicodipendenti. Ricordo che la Finanziaria in discussione in Parlamento prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro per la costruzione di nuove carceri. Invito i cittadini a firmare e a far firmare sul sito fuoriluogo.it l'Appello "Le carceri scoppiano. Potenziamo le misure alternative, liberiamo i tossicodipendenti!".
 
Bruno Mellano (presidente di Radicali Italiani): "Ringrazio chi e' intervenuto finora per il livello di approfondimento delle questioni; grazie a Radio Radicale, da questo pomeriggio i vostri ragionamenti e i vostri dati saranno a disposizione di chi vuole e di chi deve sapere. Oggi Rita Bernardini (deputata radicale-PD, membro della Commissione Giustizia) e altri esponenti radicali sono giunti al 12° giorno di sciopero della fame affinché sia calendarizzata la mozione sulle carceri, presentata dai radicali, mozione che ha raccolto le firme di 78 deputati, per impegnare il governo a varare "una riforma davvero radicale in materia di custodia cautelare preventiva, di tutela dei diritti dei detenuti, di esecuzione pena e, piu' in generale, di trattamenti sanzionatori e rieducativi". Mozione che prevede tutta una serie di misure - compreso l'adeguamento degli organici di agenti, educatori e psicologi - che nel giro di poco tempo potrebbero portare tutto il sistema a respirare dopo lunghi anni di sofferenza e di abbandono.
Purtroppo, non e' ancora stato istituito il "comitato carceri" all'interno della Commissione Giustizia.
Voglio chiudere con una notizia positiva: la scorsa settimana il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato la legge istitutiva del garante regionale delle carceri, predisposta cinque anni fa dal radicale Giulio Manfredi e presentata in Consiglio dal sottoscritto e da Carmelo Palma; un garante per sfruttare le sinergie e per cercare di attenuare quella sofferenza di cui parlava prima Bellosi e che riguarda non solamente i reclusi ma anche gli agenti di polizia penitenziaria e tutti coloro che gravitano intorno al "pianeta carcere".
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