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 ITALIA - ITALIA - Indagine: 56% dei medici oncologi favorevole a legalizzazione eutanasia
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14 ottobre 2007 0:00
 
Il 56% degli oncologi e' favorevole all'eutanasia, anche se il 42% la considera una soluzione proponibile solo in casi particolari. A dire 'no, mai' e' il 42%. I dati emergono da un sondaggio condotto dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che ha coinvolto 685 specialisti su temi etici spinosi come la 'dolce morte', il testamento biologico, l'accanimento terapeutico.
Secondo l'indagine, illustrata al IX congresso dell'Aiom in corso a Palermo, e' proprio quando parlano da medici, cioe' da un punto di vista professionale, che i favorevoli all'eutanasia sono in maggior numero. Togliendosi per un attimo i panni dell'oncologo, personalmente e' favorevole alla dolce morte il 53%, di cui il 37% solo in casi particolari. Decisamente contrario e' il 46%.  Si' ad una legge sul testamento biologico viene dal 74%.
Il 56% degli intervistati ammette di aver ricevuto dai propri pazienti, seppur sporadicamente, la richiesta di accelerare la fine della loro esistenza. Di questi, il 15% ha accolto la richiesta dei malati, sospendendo le terapie vitali. 'Questo dato -commenta Francesco Boccardo, neopresidente dell'Aiom- rappresenta la drammaticita' di un problema che si propone con maggior frequenza di quanto forse sarebbe lecito aspettarsi e che la maggior parte si dichiara impreparato ad affrontare'.

Conferma la posizione di tutti medici, il si' alla legge sul testamento biologico espresso dal 74% degli oncologi, reso noto a Palermo, nel convegno dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Lo rileva in una nota il presidente della commissione Sanita' del Senato, Ignazio Marino.
I risultati presentati dagli oncologi, osserva Marino, 'non fanno che confermare quanto emerso gia' in altre occasioni: ovvero i medici, qualunque sia la loro specialita', si schierano con decisione a favore al testamento biologico'. Sono infatti giunti alla stessa conclusione tutti gli studi condotti da quando in Parlamento e' iniziata la discussione sulle dichiarazioni anticipate di volonta' nei trattamenti sanitari.
Favorevole anche il parere risultato dall'inchiesta condotta dall'Ordine dei medici e quello espresso recentemente dagli anestesisti. Se a questi giudizi si aggiungono i risultati del rapporto Eurispes, dal quale risulta che l'87% degli italiani e' favorevole al testamento biologico, ci sono, secondo Marino, 'poche ambiguita' sulla strada che il Paese indica. Mi sembra che, ancora una volta, il Paese reale sia piu' avanti del Parlamento. La politica deve saper ascoltare le sollecitazioni che arrivano dalla societa' e, nel caso specifico, dai medici, che sono i primi a soffrire per la mancanza di norme rispetto alle problematiche della fine della vita'.
Il presiedente della commissione Sanita' del Senato esorta quindi il mondo politico a superare 'equilibrismi' e 'veti incrociati' e ad impegnarsi 'per arrivare ad una legge che sia nell'interesse dei malati e che permetta di rispettare le loro volonta' in ogni circostanza, anche quando un paziente non e' piu' nelle condizioni di esprimere il proprio consenso alle terapie'.
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