"Una guerra che ancora una volta miete vittime tra donne e bambini: e' quella al narcotraffico in Honduras che nella zona della Moskitia troppo spesso non fa differenze tra criminali senza scrupoli e indigeni disarmati": e' quanto denuncia il senatore Ignazio Marino, presidente di Imagine onlus, l'associazione che dal 2007 si occupa di assistenza sanitaria di base nella regione honduregna della Moskitia.
"Di recente - ricorda Marino - un'operazione congiunta della Dea americana e della polizia honduregna, volta a individuare possibili narcotrafficanti tra i miskitos della comunità di Ahuas, ha causato la morte di due pescatori e due donne incinte.
Da un elicottero militare sono partite raffiche di mitra verso una piccola imbarcazione con a bordo donne, bambini e indios locali. Sulla barca non c'era droga, ma il livello di guardia della polizia locale, coadiuvata nelle operazioni antidroga dall'esercito americano, è altissimo". "La Moskitia è uno snodo fondamentale - spiega - un punto di passaggio per i carichi di droga che si dirigono in Messico e piú a nord negli Stati Uniti.
Tragico errore o grave negligenza, l'episodio si aggiunge alla scia di morti che la guerra tra i cartelli sta lasciando dietro di se': secondo le cifre della Dea, sarebbero piú di 50.000 i morti tra Messico e Centro America dal 2006 a oggi".
"Il Dipartimento di Stato americano ha finora rifiutato di aprire un'indagine sulla strage di Ahuas. Dobbiamo chiedere agli Stati Uniti - ha concluso il senatore - di fare piena luce sulle morti, di dare sostegno alle famiglie delle vittime e un volto e un nome ai responsabili degli omicidi. Se non ci schieriamo al fianco delle associazioni per i diritti umani in Honduras e negli Usa nel richiedere un'indagine completa e permettere che i colpevoli siano puniti, la guerra alla droga entrerà presto in una nuova fase di ignominia. E a rimetterci saranno sempre le indifese comunità locali".