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 ITALIA - ITALIA - Nuove presidente ABI. Le sue parole all'insediamento
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31 gennaio 2013 13:43
 
 "Crediamo e operiamo per banche assolutamente indipendenti, distanti e distinte dalla politica e da ogni rischio di interferenze e di interessi in conflitto. Crediamo e operiamo per 'banche senza aggettivi', come insegna Luigi Einaudi, tutte in concorrenza fra loro. Crediamo e operiamo per la sana e prudente gestione bancaria, la piu' complessa fra le imprese, con rigore e precisione delle scienze fisiche e matematiche". Lo ha detto il nuovo presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, appena eletto.
"Crediamo e operiamo per un'economia soggetta all'Etica e al Diritto: se un'operazione e' ammissibile per legge, ma contrastante con l'Etica, non deve essere effettuata: le questioni di principio prevalgano sempre. Abbiamo stima e rispetto di tutte le Istituzioni di vigilanza e di garanzia e crediamo in un'Europa piu' solida e integrata senza egemonie.
Abbiamo forte consapevolezza della gravita' dei problemi nei quali operano in Italia famiglie e imprese: occorre avere sempre responsabilita' sociale - ha proseguito Patuelli -. Occorre sviluppare un circuito virtuoso di solidita' delle banche e di sensibilita' sociali anche attraverso i milioni di azionisti delle banche italiane, nelle diverse forme societarie, in mutualita', cooperazione e che nelle spa permettono impegni sociali diretti e indiretti tramite le Fondazioni".
"Crediamo e operiamo per la ripresa della produttivita', dello sviluppo e dell'occupazione in ogni settore e parte d'Italia: percio' le banche chiedono alle Istituzioni semplificazioni normative e burocratiche per rendere piu' semplice l'accesso al credito per la ripresa dello sviluppo, senza che sulle banche siano scaricati oneri impropri o vincoli inammissibili, garantendo alle banche e alle imprese italiane di ogni genere, condizioni competitive con quelle di ogni parte d'Europa - ha sottolineato il neo presidente dell'Abi -. L'attenzione deve essere innanzitutto rivolta alle decine di milioni di risparmiatori, dei quali gran parte e' azionista diretta o indiretta (tramite Fondi d'investimento) delle banche italiane, alle centinaia di migliaia di bancari e alle loro rappresentanze.
I doveri debbono sempre prevalere, lontani dai modelli del piu' rischioso capitalismo d'oltremare, dall'anarco-capitalismo, ma sostenitori di un mercato competitivo e regolato. Costruiamo insieme un nuovo clima di fiducia e non cediamo mai all'irragionevolezza e alla rassegnazione".
"Ringrazio i rappresentanti delle Banche italiane per la fiducia; ringrazio innanzitutto Camillo Venesio che ha guidato con acume e saggezza l'ABI in questi giorni cosi' difficili, nonche' per quanto mi ha insegnato in tanti anni e per quanto fara'", ha detto ancora il neo presidente.
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