testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Rai. La politica 'riflette': come far pagare a tutti l'imposta-canone per il pseudo-servizio pubblico?
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
25 settembre 2009 16:47
 
Convincere circa sei milioni di famiglie (su oltre 22) a pagare il canone Rai; abbattere "l'evasione (intorno al 30 per cento), rendendola piu' vicina alla media europea che si attesta tra il 3 e il 5; stanare migliaia di evasori concentrati soprattutto al sud; restituire alle casse di Viale Mazzini oltre 500 milioni di euro all'anno e consegnarle un gettito complessivo di oltre due miliardi; e assicurare infine ai cittadini equita' fiscale ed esenzione per le fasce piu' deboli. A coltivare quella che ad oggi appare un'utopia e', dal lontano 2006, il consigliere Rai, Angelo Maria Petroni. Il "fiduciario" di Tremonti stilo' uno studio (45 pagine e dieci articoli) dal titolo "Canone Rai, ipotesi di riforma dell'imposta" in cui ipotizzava l'inserimento del canone nella bolletta dell'energia elettrica. Studio che il cda ha messo nella mani del presidente Paolo Garimberti perche' agevoli la nascita di una proposta di legge e l'inizio di un vero e proprio iter parlamentare. Cosa che "il Garimba" ha subito chiesto - per iscritto - ai presidenti di Camera e Senato. Cosa gli hanno risposto? "La lettera e' stata trasmessa dai presidenti delle Camere alle sedi competenti - ha precisato il presidente Rai a margine del Prix Italia di Torino -. Ritengo che quello dell'evasione sia un problema che Camera e Senato si devono porre: se si vuole una buona qualita' del servizio pubblico bisogna anche dare i mezzi perche' operi in piena autonomia.
Con livelli di evasione al trenta per cento - ha concluso Garimberti - non si va da nessuna parte". "In Macedonia, Cipro e Grecia - ha frenato il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani nei giorni scorsi - c'e' un gestore elettrico unico. Noi ne abbiamo oltre 150". Non sara' facile, dunque, realizzare il miracolo dell'equita' fiscale nel BelPaese. "Ma il problema - ha chiosato Romani - e' soprattutto che i cittadini devono capire perche' pagano il canone. Dobbiamo ridefinire insieme il perimetro del servizio pubblico".
Che cosa ha in mente Garimberti? Basterebbe "presumere" che abbiano un apparecchio atto o adattabile alla ricezione di programmi radiotelevisivi - e che quindi debbano pagare il canone - "coloro che sono titolari di un'utenza per la fornitura di energia elettrica".
Attenzione, pero', non sono tenuti al pagamento del tributo coloro che pur avendo una fornitura elettrica dichiarino di non avere la tv. L'altra parola magica, infatti, e' "autocertificazione". In sostanza il Tesoro dovrebbe stipulare convenzioni con le societa' fornitrici di energia.
Queste ultime invieranno - insieme alla bolletta del sesto bimestre - anche "l'imposta per il servizio pubblico generale" (questo sarebbe il nuovo nome del canone). Ma il bollettino arriverebbe solo per le utenze domestiche di prima casa (identificano la dimora abituale delle famiglie anagrafiche). Sara' allegato inoltre - altra novita' - un modello per la dichiarazione sostitutiva di atto notorio da utilizzare solo nel caso non si detenga l'apparecchio radiotelevisivo. Da spedire - eventualmente - senza spese aggiuntive.
Del canone in bolletta si occuperanno presto le "sedi competenti" e anche un bel convegno in agenda per martedi' 29 settembre alle 15.30 a Montecitorio: "Canone Rai: meno evasione, piu' servizio pubblico". Al dibattito, promosso dalla rivista "Formiche", hanno confermato la loro presenza Romani, Carlo Malinconico (presidente Fieg), Garimberti, i consiglieri Rai Rodolfo De Laurentiis, Petroni, Guglielmo Rositani e Antonio Verro, i componenti della commissione di Vigilanza Rai Roberto Rao (Udc), Paolo Gentiloni (Pd) e Davide Caparini (Lega), Beniamino Caravita di Toritto (costituzionalista) e Vincenzo Zeno Zencovich (costituzionalista).
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS