'Nella storia del rapporto fra scienza e altri saperi non tutto e' luminoso, ci sono stati momenti bui, come nel caso di Galileo Galilei: conflitti che pero' aiutano a crescere, sempre che siano affrontati con un dialogo sereno e alla ricerca della verita' '. Cosi' Jose' Funes, direttore della Specola vaticana, ha aperto un dibattito sul rapporto fra metodo scientifico, religione e altri saperi, in corso al Collegio romano, luogo simbolo della formazione scientifica e filosofica dei gesuiti.

Presenti fra gli altri Giorgio Israel, docente di storia della matematica alla Sapienza, Luciano Maiani, presidente del Cnr, e in sala il rettore Renato Guarini. Un'occasione, quella di ieri, per un confronto fra accademici ed ecclesiastici sulle 'grandi questioni che animano e inquietano la formazione scientifica moderna' cui hanno fatto da sfondo le polemiche che nel gennaio scorso coinvolsero papa Benedetto XVI e un nutrito gruppo di docenti della Sapienza, firmatari di una lettera al rettore Guarini in cui protestavano contro la visita del Pontefice in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico. Visita che in seguito venne annullata da Joseph Ratzinger.

Una vicenda che il libro 'Ratzinger-Galileo alla Sapienza' presentato ieri e scritto da Giancarlo Pani, ripercorre cercando di dare non solo un contributo 'all'incontro fra ricerca religiosa e ricerca scientifica', ma anche alla verita' su un episodio 'le cui conseguenze sono note a tutti', come si legge nella presentazione di Vincenzo D'Adamo. 'Come studente insegnante so bene che in una universita' laica ci si confronta con modi diversi di pensare e di vivere: ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre conflitti. Ma personalmente per me questi sono stati un'esperienza di grande ricchezza'. 'Credo comunque che la societa' abbia bisogno di guardare al futuro, pur senza perdere la chiarezza di certe posizioni'.