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 SVIZZERA - SVIZZERA - Suicidio assistito. Il congresso mondiale
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15 giugno 2012 19:40
 
Rompere il tabù della morte e parlare apertamente della morte con i propri cari può essere di grande aiuto per tutti. Questo in sostanza l'invito lanciato dal congresso mondiale di Zurigo sul suicidio assistito, dove per cinque giorni si sono riuniti centinaia di esperti del settore proveniente da 45 Paesi.
"E' tempo di riportare la morte nella vita", ha spiegato lo scrittore svizzero Ueli Oswald, autore del libro "Mio padre è morto con Exit". "Non bisogna aspettare all'infinito per parlare con i vostri cari della morte. Fa bene parlarne. Mio padre voleva scomparire in silenzio e discretamente ma noi non volevami che se ne andasse in punta di piedi", ha raccontato Oswald davanti a una platea di 200 persone.
Il Congresso, che si conclude domani, si è svolto prevalentemente a porte chiuse ma la giornata di oggi è stata dedicata al grande pubblico, con conferenze, tavole rotonde e testimonianze. Exit e Dignitas sono le due associazioni che assicurano il suicidio assistito in Svizzera; Dignitas è l'unica che sostiene anche gli stranieri che vanno appositamente a Zurigo. Tra il 1998 e il 2011 l'associazione Dignitas ha accompagnato 1.169 stranieri al suicidio, di cui la metà provenienti dalla Germania (664), seguita dalla Gran Bretagna (182) e dalla Francia (117).
Secondo Ludwig Minelli, fondatore di Dignitas, alcuni sondaggi internazionali rivelano che tra il 75% e l'85% delle persone nel mondo sono favorevoli all'introduzione di una forma controllata di suicidio assistito.


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