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 USA - USA - Testamento biologico. Italiani a Harvard firmano petizione per stato di diritto e laicità
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25 febbraio 2009 0:00
 
"Firmando la petizione per il riconoscimento del testamento biologico e per la legalizzazione dell'eutanasia, i trenta ricercatori italiani di Boston hanno voluto riaffermare i valori dello Stato di diritto e della laicita'". Cosi' Andrea Ballabeni, ricercatore italiano al Department of Systems Biology della Harvard Medical School e membro della Cellula Coscioni di Boston, motiva in una nota la scelta di 32 'cervelli' italiani approdati in una dei piu' celebri atenei del mondo di firmare la petizione dell'associazione Coscioni al Parlamento italiano per la legalizzazione dell'eutanasia e del testamento biologico. "La classe politica italiana - scrive il ricercatore - e' purtroppo spesso piu' vicina al Vaticano che agli elettori che dovrebbe rappresentare. Nessuno ovviamente nega il diritto del Vaticano di esprimere le proprie idee. Quello che si chiede e' che l'Italia sia un Paese sovrano che non subisca ingerenze da parte di altri Stati. Il Ddl sul testamento biologico proposto dalla maggioranza non rispecchia le idee degli italiani e neanche quelle degli elettori di centrodestra'. 'Un provvedimento del genere e' solo improntato a soddisfare le volonta' delle gerarchie ecclesiastiche e a rivendicare una titolarita' dei valori cattolici da spendere in campagna elettorale. Inutile dire che spesso, come ad esempio nel caso di Eluana Englaro - incalza Ballabeni - le pretese e le strumentalizzazioni delle gerarchie ecclesiastiche e della maggioranza non hanno nulla a che vedere con i valori cattolici. E' poi bizzarro che, mentre sotto alcuni aspetti tanti dei nostri politici tentino di apparire impeccabili cattolici, sotto tanti altri aspetti molti di questi siano del tutto in antitesi con il piu' elementare spirito cristiano".
"La firma dei trenta ricercatori di Boston - prosegue Ballabeni - e' anche una importante e simbolica testimonianza della comunita' scientifica residente all'estero.
Basterebbe fare qualche sondaggio per capire quanto gli scienziati italiani siano desiderosi che l'Italia possa un giorno diventare un Paese piu' laico e piu' moderno".
"I cosiddetti 'cervelli in fuga' - afferma lo studioso - vengono spesso usati dai media e da alcuni politici per aumentare l'audience o raccogliere qualche voto in piu' alle elezioni. Raramente pero' si ascolta la loro voce. In realta' sarebbe utile farlo perche' gli italiani residenti all'estero sono testimoni di altri modi di vivere e non farebbe male ad alcuni residenti in patria capire quanto anomale siano tante cose che accadono in Italia. E poi la voce degli scienziati sarebbe utile per diffondere il valore della cultura scientifica da sempre un po' debole nel Belpaese, esposti come siamo sia all'influenza del Vaticano sia all'influenza di certi tipi di ideologismo ascientifico". Ballabeni ricorda infine l'"importanza" del Congresso mondiale per la liberta' di ricerca, organizzato dall'Associazione Luca Coscioni insieme al Partito radicale nonviolento, transnazionale e transpartito, in programma a Bruxelles dal 5 al 7 marzo prossimi.
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