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 ITALIA - ITALIA - Tlc, settore in fermento. Possibili cessioni per Tele2 e 3 Italia
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15 settembre 2007 0:00
 
Si chiudera' non prima della fine dell'anno la vendita di Tele2, l'operatore di telefonia fissa che fa capo al gruppo svedese fondato da Jan Stenbeck nel 1993 che di recente e' stato messo sul mercato. Wind, Vodafone, Tiscali e Fastweb hanno gia' presentato le proprie offerte: ciascun operatore e' interessato a rafforzarsi nel fisso e in particolare in quel segmento del fisso consistente nella banda larga, uno dei business considerati piu' promettenti in un mercato altrimenti abbastanza saturo, e su cui Tele2 ha fatto consistenti investimenti. Bocche cucite sulla consistenza delle offerte ma e' chiaro che ciascuno dei potenziali acquirenti potrebbe realizzare interessanti strategie con l'operatore facente capo al gruppo svedese. Bocche cucite dal management italiano: l'ad di Tele2, Andrea Filippetti, non vuole entrare nel merito neanche della tempistica della cessione: 'il mio lavoro -dice- e' fare risultati, i commenti spettano all'azionista'.
Tele2 e' l'operatore alternativo di telecomunicazioni che in Europa offre servizi alternativi di telefonia fissa e mobile, Internet, Adsl e Tv via cavo. Tele2 AB e' presente in 22 Paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Liechtestein, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria), con 29 milioni di clienti attivi. Secondo fonti bene informate l'interesse di Vodafone riguarderebbe non solo Tele2 in Italia ma anche la filiale spagnola del gruppo.
Non e' questa la sola vendita in vista nel panorama delle tlc italiane: in ottobre dovrebbe entrare nel vivo la gara per le torri di Wind e H3g. I due gestori di telefonia hanno gia' firmato un memorandum of understanding che li impegna a conferire i rispettivi asset ad una newco, una Tower company, per un importo che dovrebbe aggirarsi sui 2 miliardi di euro.
Le due diligence dei potenziali acquirenti sono particolarmente complesse data la peculiarita' dell'asset, ma le offerte sono in fase di finalizzazione ed entro ottobre l'asta dovrebbe entrare nella fase clou per chiudersi entro la fine dell'anno. L'operazione riguarda qualcosa come oltre 16 mila tralicci in grado di ospitare antenne di grande importanza per gli operatori telefonici, ma anche televisivi.
Sul piatto, in particolare, ci sono oltre 9 mila antenne di Wind e circa 8 mila di H3g che hanno convenuto sull'obiettivo di abbattere i costi ed eliminare dal bilancio il peso degli immobili, le torri appunto, su cui sono montati gli impianti di trasmissione. Tra i possibili acquirenti secondo alcuni sarebbe in pole position la cordata formata dal fondo Clessidra, da Sirti, Atlantia e Mediaset, il gruppo televisivo che da poco ha dato il segnale di una forte espansione anche nel settore dei contenuti con l'acquisizione di Endemol.
Nella lista dei pretendenti figura anche il fondo F2i di Vito Gamberale, la Dmt di Alesssandro Falciai, e il tandem costituito dalla francese Tdf e da Texas Pacific Group cui fa capo il colosso europeo del settore. Tpg potrebbe proseguire la corsa anche alleandosi con Dmt e dando cosi' vita ad un bene assortito mix di competenze industriali e disponibilita' finanziarie.
E, ancora, la stessa 3 Italia, il gestore leader nell'Umts, potrebbe essere ceduta dalla cinese Hutchinson Whampoa per valorizzare le sue attivita' nel campo delle tlc. Nonostante i 'rumours' provenienti da Londra l'operazione non sarebbe ancora al centro di una trattativa vera e propria del gruppo guidato dal magnate Li Ka-Shing. Ma certo quella italiana potrebbe essere la prima societa' che il colosso di Hong Kong potrebbe mettere sul mercato. Di certo il processo di consolidamento nelle tlc europee e' in atto. Ne e' prova l'accordo tra Olimpia e i soci di Telco, tra cui figura Telefonica, per l'acquisizione di Telecom Italia. Anche se l'Authority brasiliana prende tempo, i soci avrebbero comunque intenzione di perfezionare il contratto secondo i tempi previsti sbloccando l'impasse determinata dall'Anatel, che deve pronunciarsi sull'ingresso di Telefonica (leader della telefonia mobile in Brasile) in Telecom Italia, che gia' controlla Tim Brasil.
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