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Addio Plan Colombia, dalla lotta alle droghe alla guerriglia
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Articolo di Wálter Fanganiello Maierovitch *
9 maggio 2005 20:38
 
Addio Plan Colombia, dalla lotta alle droghe alla guerriglia Nel suo primo giro funzionale e geostrategico realizzato nei Paesi dell'America del Sud, la segretaria di Stato nordamericana, Condoleezza Rice, e' stata poche ore a Bogota'. Il tempo sufficiente, comunque, per annunciare la fine del Plan Colombia -che completera' i cinque anni stabiliti a luglio- e per trasmettere la decisione di Bush di continuare l'aiuto militare per combattere il terrorismo.
Secondo una corretta chiave di lettura, il Plan Colombia e' fallito. Il nuovo obbiettivo prioritario sara' quello di combattere gli insorgenti, considerati da Bush, sia in Iraq sia in Colombia, come terroristi. In proposito, e' forte la pressione del Governo nordamericano perche' le Nazioni Unite, attraverso delle convenzioni, definiscano il crimine del terrorismo, senza stabilire tipologie differenti come insorgenza, guerriglia o eversione.
Appositamente preparato per evitare sorprese e reazioni verbali al funerale del plan Colombia, il presidente Alvaro Uribe e' rimasto in ossequioso silenzio. Il giorno seguente gia' pensava a nuove strategie antidroghe nella cerimonia al Parco Nazionale Sierra Nevada de Santa Marta, dove e' stata trovata coca transgenica da un ufficiale della polizia colombiana, smentito dallo zar antidroghe del Governo nordamericano, John Walters.
Il dispendioso e militarizzato Plan Colombia aveva come forza motrice l'eradicazione delle coltivazioni di foglia di coca, materia prima per l'elaborazione della cocaina. Le zone oggetto delle eradicazioni erano state scelte in base alle fotografie satellitari, ossia, Putumayo, Caqueta, Meta, Vichada e Vaupes.
Il pezzo forte delle eradicazioni consisteva nel gettare tonnellate di un potente erbicida a base di glifosato, realizzato dalla multinazionale Monsanto. Questo ingrediente e' commercializzato con il nome di Roundup, facilmente rinvenibile negli scaffali dei supermercati e dei negozi di prodotti per l'agricoltura brasiliani. Le pericolose eradicazioni manuali realizzate nei campi sotto la protezione di guerriglieri e paramilitari, come si e' capito, non avevano la stessa velocita' degli agili contadini incaricati di ripiantare ed espandere le coltivazioni illegali.
Come si sa, il Plan Colombia e' stato ideato dall'allora zar antidroghe del Governo di Bill Clinton, il generale Barry MacCaffrey. L'obbiettivo strategico-militare era quello di distruggere le piantagioni di coca colombiana per produrre, a livello di mercato internazionale, una scarsita' di offerta della droga, e di conseguenza, ridurre l'ingente lucro dei narcotrafficanti. La mancanza di cocaina avrebbe fatto crescere i prezzi, tanto da rendere proibitivo l'acquisto del banalizzato tiro di coca. Nel frattempo, non e' quello che e' accaduto.
In Colombia, c'e' stata una effettiva eradicazione delle aree di piantagioni di coca, a partire dall'aspersione dell'erbicida. Secondo quanto detto da Bush la scorsa estate a Cartagena, nel 2004 sono state fumigati circa 130 mila ettari, avanzandone solo 65 mila. Solamente non aveva contato che le aree erano immigrate, sia all'interno che all'esterno del Paese, tanto da triplicare la produzione in Peru' e raddoppiare quella in Bolivia.
Le fumigazioni provocano danni ambientali irreversibili. Gli aerei dell'impresa nordamericana contrattata DynCorp, che ha intascato la bella fetta di 170 milioni dei complessivi 3 miliardi di dollari stanziati dal Plan Colombia, hanno gettato il Roundup nelle zone cocalere bagnate dai fiumi Putumayo e Caqueta. Questi fiumi hanno raggiunto il Brasile, hanno cambiato nome e le loro acque, con i residui del potente Roundup, hanno raggiunto il Bacino Amazzonico.
I danni ecologici hanno causato una sospensione, per un periodo di tre anni, delle fumigazioni nelle riserve naturali colombiane. La coca si e' espansa fino ai parchi nazionali della Macarena, Catatumbo e Sierra Nevada. Nel frattempo, si e' scoperto l'abbandono della tradizionale "coca-cana" per la peruviana "coca-tingomaria", una specie piu' resistente.
Nel tracciare la War on Drugs, Uribe ha evidenziato che il Governo proseguira' con la repressione pesante alle droghe. Le fumigazioni dovranno proseguire e ha accennato alla revoca dell'ordine di sospensione dell'aspersione dell'erbicida sulle aree protette.
Il presidente colombiano vuole allargare il numero dei cosiddetti guardaboschi, organizzati in gruppi di volontari civili, con il compito di eradicare le piante e denunciare i contadini al servizio dei piccoli cartelli delle droghe alle autorita'.
In realta', Uribe sta impiantando nei boschi la sua vecchia e sospesa idea di formare milizie private per combattere la guerriglia. Nella Sierra Nevada, il presidente ha premiato un gruppo privato di vigilantes forestali con 3 mila dollari.
Per Condoleezza Rice il Plan Colombia e' stato un successo, come ha dichiarato in una intervista al quotidiano El Tiempo. Solamente non e' riuscita a spiegare il perche' della chiusura di un programma "efficiente" e che riscuoteva tanto successo.
Ancora una volta, inoltre, occorre ricordare che, negli ultimi 20 anni, l'area coltivata a coca nella regione andina continua ad essere la stessa, ossia, di 200 mila ettari.


* Gia' segretario antidroga del Brasile
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