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Bolivia. La foglia di coca entra in campagna elettorale
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Articolo di Mabel Azcui
30 luglio 2009 11:50
 
Il verde della foglia di coca sta per tingere la campagna delle elezioni generali del prossimo dicembre in Bolivia. E non solo per l'apporto economico che si ricavera' dalla vendita di 20 tonnellate della discussa pianta per finanziare la candidatura del binomio governativo, ma anche per l'avvio di uno studio che dovrebbe dimostrare come sei cittadini boliviani su dieci mastichino coca.
La senatrice supplente del Movimiento Al Socialismo (MAS), Leonilda Zurita, ha informato che il 10 agosto comincera' ufficialmente la campagna di proselitismo a favore della rielezione di Evo Morales e Alvaro Garcia Linera, con il sostegno di almeno 40.000 produttori di foglia di coca iscritti alle sei federazioni del tropico di Cochabamba, la maggiore organizzazione cocalera presieduta dallo stesso Morales. Ne verranno raccolte "circa 40.000 libbre" (18.143 chili), ha detto la dirigente sindacale Zurita a una rete di stazioni radio, precisando che nell'ultima riunione tenuta domenica scorsa nel Chapare, i cocaleros hanno deciso di ratificare il loro appoggio e di manifestarlo con la consegna di una libbra di foglie di coca per iscritto, che sara' venduta al mercato locale per convertirlo in denaro.
Il deputato dell'opposizione Antonio Murillo ha sostenuto che e' "un tema di simboli, la coca continua a sostenere il presidente, ma dietro alla coca c'e' il narcotraffico e non puo' essere che il nostro presidente sostenga il narcotraffico. Sono simboli e segnali negativi che si stanno dando al mondo". Il principale partito dell'opposizione, Poder Democratico y Social (Podemos), critica il fatto che i sostenitori di Morales abbiano annunciato l'appoggio attraverso la materia prima della cocaina, proveniente dal Chapare, la cui foglia registra la maggior quantita' di alcaloide destinata alla lavorazione illegale dello stupefacente.
Ma se l'annunciato sostegno alla campagna di Morales con le 20 tonnellate di foglia di coca ha suscitato forti polemiche, la dichiarazione del viceministro di Defensa Social, Felipe Caceres, sull'alta percentuale di masticatori di foglia di coca nel paese ha avvilito i boliviani. Caceres ha detto che il 62,2% dei boliviani ha l'abitudine di masticare foglie di coca. L'ex dirigente cocalero, attualmente incaricato della strategia di riduzione delle coltivazioni di coca e del sequestro di stupefacenti, spera di poter dimostrare la sua affermazione a partire dal primo agosto, quando avviera' una dettagliata indagine sull'uso e il consumo della foglia di coca, che verra' realizzata in tutto il paese nel corso di un anno. Cosi' si dimostrera' tecnicamente che la Bolivia necessita di circa 20.000 ettari di piantagioni per soddisfare la propria domanda legale.
La legge antidroga stabilisce una superficie di 12.000 ettri legali per soddisfare la domanda d'uso e consumo della foglia di coca. Le eccedenze -18.500 ettari, stando all'ultimo calcolo dell'ONU- sono illegali rispetto alla legge stessa. Le forze antidroga ritengono che le eccedenze siano in mano ai narcotrafficanti, i quali hanno aumentato la produzione di cocaina nel paese di circa 113 tonnellate l'anno, secondo l'ONU.
Caceres sostiene che le cifre contenute nella legge antidroga sono frutto di studi realizzati negli anni settanta, quando il paese non aveva ancora cinque milioni di abitanti. La popolazione e' raddoppiata da allora e, quindi, e' aumentata parallelamente l'abitudine di masticare coca.
La quota del 60% coincide con il numero di boliviani che si sono identificati come indigeni nell'indagine nazionale di alcuni anni fa, anche se e' cambiato sostanzialmente alla luce di altri studi posteriori che davano all'intervistato l'opzione di qualificarsi piu' che come indigeno, come meticcio, cio' che corrisponde a una situazione molto vicina alla realta' nazionale: la grande maggioranza si considera meticcia, sebbene questa classificazione non sia stata inserita nella nuova Costituzione boliviana.
In parallelo, il primo agosto comincera' anche il censimento biometrico elettorale dopo che la Corte Nacional Electoral avra' superato gran parte dei molti ostacoli derivati da interessi politici. Il censimento biometrico dovrebbe sostituire il precedente registro, che e' stato rifiutato per i numerosi errori contenuti, come la duplicazione o la triplicazione di molte liste di elettori o la risurrezione di elettori morti, tra le altre irregolarita' ventilate ripetutamente da stampa, radio e televisione.
Il presidente della Corte Nacional Electoral, Antonio Costas, avverte che non sara' facile completare il censimento nel poco tempo che rimane prima delle elezioni di dicembre. In questo modo Costas asseconda l'intenzione del Governo e dei parlamentari della maggioranza di voler approvare una legge che renda possibile l'uso del vecchio censimento o di un registro misto nel caso in cui non sia possibile portare a termine il lavoro del nuovo censimento. L'opposizione denuncia che lo scopo della manovra sia quella di far svolgere le elezioni con un censimento aggiustato per garantire in modo fraudolento il trionfo governativo.
E cosi', le sezioni elettorali dovrebbero riuscire a censire almeno il 25% dei 3,5 milioni di elettori nelle prime tre settimane d'agosto. A quel punto, il gruppo parlamentare della maggioranza rinuncerebbe all'intento di approvare il progetto di legge per dar vita a un registro misto, di cui ancora non ha saputo spiegare come funzionera' e con quanta trasparenza potra' dimostrarne l'uso.
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