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Il Brasile: una posizione strategica nella rotta delle droghe sintetiche
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Articolo di Walter Fanganiello Maierovitch *
23 ottobre 2005 16:00
 
Nella nuova geostrategia della criminalita' organizzata reticolare, il Brasile e' visto come il futuro polo di elaborazione e distribuzione delle droghe sintetiche per l'America Latina e l'Africa. La sua industria chimica potrebbe essere di supporto, in caso proseguano i controlli precari.
Le reti operate dalle internazionali criminali sono potenti. Basta osservare il fatto che la Cina produce l'ecstasy che arriva in Paraguay e rifornisce il Brasile, per ora. In Cina e' nota come yatouwa (droga da sballo).
Nel mondo si e' diffusa la tendenza dei giovani che associano il divertimento al consumo di droghe illecite, in particolare durante il fine settimana e nei festivi. Le droghe psicoattive piu' consumate sono quelle sintetiche, come l'ecstasy, il cloridrato di cocaina e i miscugli elaborati nei laboratori clandestini degli scantinati delle case. Lo speed ball e' un esempio. La settimana scorsa ha portato al ricovero, per overdose, di Lapo Elkann, ereditario della famiglia Agnelli e manager della Fiat italiana. Lo speed ball e' una miscela di cocaina, eroina e metanfetamine.
Questa moda e' stata dettata dalla criminalita' organizzata, preoccupata di aumentare i profitti attraverso la riduzione delle spese come il trasporto di droghe e sostanze chimiche per la raffinazione.
Come si sa, il costo e' elevato per piazzare la cocaina colombiana in Europa e negli Usa. Oltre a questo, i Paesi andini dove si coltiva la coca e si raffina la cocaina, non hanno industrie chimiche.
Le droghe sintetiche psicoattive rispondono alla logica del mercato: e' piu' redditizio fabbricare ecstasy in Belgio e offrirla in un grosso centro di consumo come Bruxelles, piuttosto che trafficare cocaina proveniente dalla Colombia o dal Peru'.
Per altri versi, i giovani hanno risposto alle droghe sintetiche e hanno iniziato a chiamarle "le droghe del divertimento, dello sballo". Per Antonio Costa, direttore responsabile dell'agenzia antidroga e per la prevenzione del crimine delle Nazioni Unite (Unodc), le droghe sintetiche sono divenute il nemico pubblico numero uno. In particolare, ha ripetuto l'allarme lanciato nel 1999 dal generale nordamericano Barry MacCafrey, ex zar antidroga del Governo di Bill Clinton.
Nel 2001, l'agenzia americana Drugs Enforcement Administration (Dea) si era incaricata di mettere sotto torchio Olanda e Belgio, in maniera da colpire le loro politiche liberali. Nel rapporto "Ecstasy, rolling across Europe", la Dea rese noto, basandosi su sequestri e rapporti dell'intelligence, che l'80% della produzione mondiale dell'ecstasy proveniva dai laboratori clandestini dell'Olanda e, al secondo posto, da quelli del nord del Belgio. Il rapporto, comunque, omise di identificare i piu' grossi trafficanti e non nomino' le organizzazioni criminali che operano nell'offerta di stupefacenti.
L'informazione della Dea venne presa con riserva dagli specialisti in geopolitica delle droghe illegali. La Dea si e' segnalata per sostenere voci, cooptare e stipendiare poliziotti di altri Paesi. Nel 2005, per esempio, il presidente Hugo Chavez ha espulso agenti della Dea dal Venezuela per spionaggio.
Allineata alla politica della War on drugs degli Usa, l'agenzia antidroghe e per la prevenzione del crimine delle Nazioni Unite, confermo' l'Olanda come la maggiore produttrice di ecstasy. Nel rapporto 2003, l'Unodc calcolo' la produzione olandese di ecstasy e simili, in circa 1,4 miliardi di pasticche. Sempre quest'agenzia nel suo World Drug Report 2004, ha stimato in 8,3 milioni i consumatori di ecstasy (ciascuno ne consumerebbe in media tre pasticche alla settimana). Di conseguenza il numero dei consumatori raggiungerebbe lo 0,21% della popolazione mondiale tra i 15 e i 64 anni.
Gia' nel rapporto "Ecstasy and Amphetamines Global Survey" del 2003, l'Unodc ha stimato in 7 dollari il prezzo all'ingrosso a pasticca. Al pubblico il prezzo saliva e raggiungeva i 16,63 dollari. Pertanto, e sempre secondo l'Unodc, l'ecstasy creava un movimento finanziario annuale di 9,8 miliardi di dollari, all'ingrosso, e di 23 miliardi al dettaglio.
I dati dell'Unodc non battono quelli rilevati dalla Unit Synthetic Drug (Usd) e della Dutch National Criminal Investigation Service (Dnri) raccolti per fare delle comparazioni con dati raccolti in Canada, Regno Unito e Germania. Per farsi un'idea, il consumo pro capite e' stato stimato tra le 20 e le 40 pasticche all'anno. Il costo di produzione di una pasticca e' di 0,90 euro. All'ingrosso raggiunge 1,50 euro, fino a toccare punte di 2,70 euro.
Di tutto questo la cosa certa e' che il mercato delle droghe sintetiche di grosso consumo in Europa Occidentale e negli Usa, e' in espansione in America Latina, Australia, Polonia, Africa del Sud, Cina e nei Paesi baltici.
Questo e' il quadro che preoccupa, sia per il consumo che pregiudica la salute pubblica, sia per la strategica posizione del Brasile.


* 58 anni, gia' segretario antidroga del Brasile, consulente al Tribunale di Giustizia di San Paolo, presidente dell'Istituto Brasiliano Giovanni Falcone di scienze criminali
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