testata ADUC
Colombia. La lotta alla droga e i suoi non risultati
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Donatella Poretti
28 ottobre 2005 17:27
 
La politica contro il narcotraffico deve essere valutata sotto criteri di costi-benefici e trattata come un problema di salute pubblica, piu' concentrato sul consumo che sull'aspetto di ordine criminale. A chiederlo e' Antonio Hernandez Gamarra, funzionario colombiano a capo della ragioneria di Stato (Contraloria General).
All'inaugurazione del seminario internazionale "Narcotraffico: dibattito abbandonato, politica esaurita", il capo dell'organismo di controllo fiscale ha detto che le autorita' nel Paese e nel mondo dovrebbero valutare in termini di efficacia se sia piu' redditizio concentrare gli sforzi nella lotta contro il narcotraffico verso la riduzione dell'offerta, o se promuovere politiche realiste indirizzate a diminuire il consumo nelle nazioni ricche del pianeta.
"La discussione se si debba legalizzare la droga o mantenere una politica repressiva e' esaurita. Dobbiamo pensare nuove strade. Il dibattito ora si concentra su quali alternative si debbano promuovere guardandolo come un problema di salute pubblica", ha detto Hernandez Gamarra.
Secondo il funzionario, in materia di repressione i risultati non hanno avuto successo. Hanno rappresentato un alto costo per i colombiani, non solo richiedono una grande quantita' di risorse economiche ma si ripercuotono nell'andamento economico, sociale, ambientale, politico e culturale della Nazione.
Si e' concentrato quindi sulle conseguenze sociali, che a suo giudizio vanno oltre le risorse che ogni anno si devono assegnare per combattere il narcotraffico. Ha citato come esempio i costi della guerra con i gruppi armati al margine della legge, che si finanziano con il denaro proveniente da questo traffico illegale.
Questa guerra finanziata dal narcotraffico produce fenomeni come lo sfollamento forzoso, la disintegrazione della famiglia e la perdita di valori per incentivare l'idea nella popolazione dell'arricchimento facile e il cercare nell'ostentazione del consumo un riconoscimento e una distinzione sociale.
In ambito politico Hernandez Gamarra ritiene come effetto piu' grave la sempre maggiore influenza del denaro del narcotraffico nel finanziamento delle campagne elettorali. "Tutto cio' delegittima le istituzioni ed erode la democrazia".
La Contraloria ha analizzato negli ultimi cinque anni queste ripercussioni sulla societa'. In particolare, la lotta contro il narcotraffico, il Plan Colombia e la gestione della Direzione Nazionale Stupefacenti, DNE, e ha concluso nei suoi rapporti che, nonostante gli sforzi e i risultati ottenuti, l'offerta della droga non e' diminuita in maniera significativa.
Riferendosi a programmi come la sostituzione delle coltivazioni, ha segnalato che e' necessario discuterne l'efficacia, se si e' verificato che nelle zone produttrici non c'e' mercato, i prodotti sono di elevato peso, basso prezzo e difficilmente possono competere con quelli offerti dall'agricoltura commerciale.
Inoltre, si e' interrogato sulle alternative a questo tipo di programmi nel momento in cui si introducono nel Paese prodotti sussidiati una volta che sara' perfezionato il Trattato di Libero Commercio, TLC.
"Per questo e' legittimo che noi colombiani richiediamo che si guardi da un'altra prospettiva la lotta contro il consumo di narcotici, che e' collegata all'offerta".

Nelle stesse ore, ma in altro luogo, e' intervenuto sulla questione il presidente della Colombia, Alvaro Uribe: se non fosse per il Plan Colombia il Paese continuerebbe "con 50.000 terroristi e 180.000 ettari di droghe illecite".
Uribe ha detto che il suo Paese deve essere leader mondiale per sconfiggere le droghe evidenziando l'importanza del Plan Colombia, l'iniziativa antinarcotici iniziata cinque anni fa, con il sostegno economico degli Stati Uniti.
"Io direi che la Colombia, in questa prospettiva a lungo respiro, deve proporre di diventare il Paese leader nella sconfitta mondiale delle droghe", ha spiegato il presidente in un convegno sulla leadership universitaria a Bogota'.
"Io credo che l'adozione del Plan Colombia, occorre riconoscerlo, abbia prodotto un positivo punto di flessione, e non voglio immaginare dove saremmo arrivati in sua assenza".
Il presidente ha ripetuto che le coltivazioni illegali di coca e papavero usati rispettivamente per produrre cocaina ed eroina, hanno causato il taglio di 1,7 milioni di ettari di boschi tropicali.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS