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Colorado e Washington: il gran salto in avanti della marijuana in Usa
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Articolo di Redazione
8 dicembre 2013 20:30
 
 Sostenuti da un solido voto popolare, gli Stati del Colorado e di Washington si apprestano a formalmente avviare una inedita esperienza in Usa, dare il via ai primi mercati legalizzati della marijuana.
Si tratta di un cambio fondamentale in un Paese che ha fatto della guerra al narcotraffico un emblema nei rapporti coi suoi vicini, in un contesto in cui un ex-presidente e' arrivato ad ammettere di aver provato la marijuana “una o due volte, ma senza buttar giu'” il fumo.
In 19 Stati degli Usa il consumo di marijuana per uso terapeutico gia' e' legalizzato e regolamentato (in alcuni casi lo e' gia da quasi venti anni), e nella maggior parte di essi vigono diverse norme che hanno depenalizzato il consumo privato.
Colorado e Washington andranno piu' in la' e faranno un enorme passo in avanti. Letteralmente creando un mercato, sotto il controllo fiscale delle autorita' locali, per coltivazione, distribuzione e commercializzazione legale della marijuana per uso ricreativo.
Nello Stato del Colorado, famoso per le sue stazioni di sci e le moltitudini di turisti, gia' sono state concesse 130 licenze per piccoli negozi che a partire dal 1 gennaio 2014 potranno vendere legalmente 28 grammi di marijuana ai maggiori di 21 anni. Altre 300 domande di autorizzazione sono in attesa, fanno sapere le autorita' locali. La marijuana che sara' venduta in questi negozi verra' da coltivazioni private con tanto di licenza.
In Colorano il consumo, il possesso e la coltivazione domestica della marijuana in piccole quantita' era gia' permesso, ma non la vendita, consentendo cosi' di tenere aperta una porta per i gruppi criminali legati al traffico di droghe.
In termini legali, il consumo di marijuana sara' sottomesso alle medesime restrizioni e regole che si riferiscono all'alcool. Il consumo in luoghi pubblici non sara' concesso, cosi' come la coltivazione in terreni pubblici.
Nel caso dello Stato di Washington, il percorso non e' ancora ben definito e normato, al momento si valuta che le prime licenze per la vendita legale di marijuana saranno date a meta' del 2014.
A fronte di queste esperienze, altri Stati hanno mostrato il proprio interesse ad analizzare la possibilita' di adottare simili legislazioni.
“Due Stati ci sono gia', ne mancano 48” dice Ethan Nadelmann, direttore esecutivo della Drug Policy Alliance (DPA), un influente gruppo d'opinione.
Colorado e Washington si sono lasciati alle spalle un discorso su “come tranciamo piu' persone, come arrestiamo piu' persone, grazie ad un modo di affrontare i problemi piu' adulto e maturo”, dice Nadelmann.
Dal suo punto di vista, e' importante che l'esperienza di Colorado e Washington abbia successo, e che le persone incaricate in merito, conducano “la transizione in modo responsabile. E' fondamentale che lo facciano in modo maturo e intelligente”.
Questo rappresenta non solo un cambiamento di approccio ma anche un problema giuridico, perche' se e' un bene che il commercio di marijuana diventera' legale in questi due Stati, questa attivita' e' ancora illegale per la legge nazionale.
La possibilita' che agenti dell'Agenzia di repressione sulle droghe, la famosa e temuta DEA, invadano i commerci con tanto di licenza in Colorado o Washington, per sequestrare marijuana o arrestare persone, ha fatto avviare una discussione formale nel Dipartimento di Giustizia.
Ad agosto di quest'anno, dopo continue consultazioni, il Dipartimento ha annunciato che rinunciava “al suo diritto di impugnare le leggi” sulla legalizzazione della marijuana in questi due Stati.
Per Nadelmann, l'esperienza statunitense “ha enormi riflessi internazionali. Cio' che accadra' fra breve in Uruguay e' in parte ispirato a cio' che accade negli Stati Uniti”. L'Uruguay sta per approvare la legalizzazione della marijuana, diventando cosi' il primo Paese ad adottare una nuova normativa in questo ambito.
Il caso piu' menzionato e' quello dell'Olanda, la cui politica nei confronti della marijuana e' stata quasi sempre interpretata male e che recentemente e' stata modificata. L'Olanda non mai legalizzato formalmente il consumo di marijuana, ma ha solo adottato una politica di tolleranza nei confronti del piccolo consumo, considerato come una questione di salute pubblica e non di polizia. La coltivazione e la distribuzione di marijuana continuano ad essere illegali in questo Paese. Percio', questa politica e sempre stata supportata da un gap impossibile da mascherare: i rifornimenti clandestini dei famosi coffee shop. L'Olanda e' divisa tra una forte componente a favore della legalizzazione della marijuana e la stanchezza vero il “turismo della marijuana”. Per questo, varie citta' olandesi hanno cominciato ad impedire l'accesso degli stranieri ai coffee shop, consentendolo invece solo a chi puo' dimostrare di essere residente del luogo.

(articolo di Aldo Gambona, pubblicato il 08/12/2013 per l'agenzia stampa France Press - Afp)
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