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Droga. All'onorevole Carlucci suggeriamo di capire il fenomeno e non nasconderlo
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Articolo di Pietro Yates Moretti
23 ottobre 2006 18:25
 
'Trovo allucinante che mio figlio, al quale cerco d'insegnare valori sani e positivi, mi chieda perche' i parlamentari si drogano'. Cosi' ha scritto la deputata Gabriella Carlucci al presidente della Camera Fausto Bertinotti, in cui si lamenta del bistrattamento televisivo a cui sarebbero sottoposti i deputati (clicca qui). Non ci permettiamo di dire all'on. Carlucci come educare il proprio figlio. Ma ci permettiamo di suggerirle che nascondere una verita' non la elimina, semplicemente rimanda il problema, spesso aggravandolo. Se si dipinge un mondo incantato dove le droghe non esistono, o dove esistono solo nelle sue piu' remote e oscure regioni, e' chiaro che poi ci si stupisce quando qualcuno fa notare che anche il mago di Oz si fa una cannetta ogni tanto.
Senza entrare nel merito giudiziario della vicenda, si puo' dire che Le Iene hanno avuto il coraggio di far venire alla luce una verita': la droga e' diffusa ovunque, anche fra coloro che continuamente ne parlano come la strega cattiva. Se fosse per il garante della Privacy e per l'on. Carlucci, scandali quali il Watergate ed altri avrebbero portato all'arresto di Woodward and Bernstein (i giornalisti del Washington Post che fecero esplodere lo scandalo) invece che alle dimissioni di Nixon.
La realta' e' che il problema della droga, anche quella usata fra uno scranno e l'altro del Parlamento, non si combatte facendo finta di non vederla, o peggio, proibendola; ma comprendendo il fenomeno -ineliminabile- e limitarne il danno.
Questo, on. Carlucci, per evitare di rimanere 'allucinati' quando un giorno si scoprira' che proprio nostro figlio si fa le canne.
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