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GENERALI 7 GARANTITO : non una previsione, una certezza... di un investimento inefficiente
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Articolo di Matteo Piergiovanni
21 luglio 2009 0:00
 
Oggi parliamo della tanto reclamizzata polizza della compagnia assicurativa Generali 7 Garantito.
Sul sito internet della Compagnia il prodotto viene presentato come uno di quelli assolutamente da non perdere (lo slogan è: 7% in 3 anni, non una previsione. Una certezza) tanto che c'è addirittura un invito ad affrettarsi nella sottoscrizione poiché la disponibilità di Generali 7 Garantito è limitata fino al 31 Luglio 2009.
Vediamo di capirci qualcosa dalla lettura del prospetto informativo.
Il prodotto in questione è un'assicurazione sulla vita con controassicurazione per il caso morte e prevede il versamento di un premio unico all'atto della sottoscrizione, il cui importo può variare tra un minimo di 5000 € e un massimo di 1 milione di euro.
In estrema sintesi, la compagnia assicurativa Generali riconosce al sottoscrittore, in caso di vita, un rendimento lordo del 2,5% annuo capitalizzato per tre anni, mentre in caso di decesso gli riconoscerà il capitale garantito a scadenza (107%) scontato al tasso del 2,5% per il periodo che intercorre tra la data di decesso e quella di scadenza del contratto.
Qualora trascorsi i 3 anni il Beneficiario non abbia provveduto a richiedere il rimborso, la scadenza del contratto sarà prorogata automaticamente di ulteriori sette anni e il capitale sarà investito nella gestione separata della società GESAV.
Chiaramente la polizza mica è gratis, per cui dal rendimento vanno decurtati i costi del prodotto pari a 10€ per spese di emissione e un caricamento percentuale sul premio pari a 0,64%. Inoltre se si decide di ricattare il premio versato nel primo anno c'è una penale di estinzione dello 0,37%, nel secondo anno pari allo 0,34%.
Dopo aver letto le condizioni del contratto balza subito agli occhi una singolarità per questo genere di prodotti: nei primi tre anni il capitale non è investito in una tipica gestione separata assicurativa. L'investimento, quindi, sul piano del rischio emittente, è equiparabile alla sottoscrizione di una obbligazione Generali a fronte di un rendimento che, una volta sottratti i costi, non ci sembra interessante, o meglio: è un rendimento facilmente replicabile a costi più contenuti. Acquistando un paniere di titoli di Stato direttamente sul mercato si può ottenere un rapporto rischio/ rendimento migliore.
Inoltre nel caso in cui alla scadenza non si provveda tempestivamente a richiedere il rimborso il capitale viene automaticamente investito nella gestione separata GESAVe la compagnia preleva un bell'1,20% annuo dal rendimento realizzato, retrocedendo di fatto al sottoscrittore un rendimento inferiore a quello effettivamente ottenuto. Anche qui, il semplice investimento in titoli di stato retrocederebbe un rendimento più elevato.
Ci siamo già espressi molte volte su questo tipo di prodotti evidenziandone le inefficienze e sconsigliandone l'acquisto. Questo prodotto non fa eccezione sebbene presenti una veste più... "furba" (l'indicatore sintetico dei costi a 3 anni, ad esempio, nasconde i costi nel caso in cui il cliente si dimentichi di richiedere il rimborso). Non ci sembra affatto il caso di affrettarsi a sottoscriverlo come invece Generali consiglia. 
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