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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. Il Consiglio Etico Nazionale suggerisce di mantenere il divieto sulla clonazione terapeutica, ma solo temporaneamente
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Articolo di Rosa a Marca
16 settembre 2004 19:59
 
Ne hanno discusso per piu' di un anno. Alla fine c'e' stata un'unica frase capace di mettere d'accordo i venticinque componenti del comitato d'indirizzo al Governo in tema di biotecnologie, comitato voluto dal cancelliere Gerhard Schroeder. La frase suona cosi': "Malgrado le divergenze espresse, il Consiglio Etico Nazionale e' concorde nel raccomandare che, per il momento, la Germania non autorizzi la clonazione terapeutica". La dichiarazione serve anche a suggerire di non allentare l'attuale divieto, ma di formularlo meglio; per esempio, bisognerebbe chiarire se per il clone debbano valere le stesse regole come per l'embrione.
E' comprensibile che il Consiglio abbia suggerito una moratoria e abbia preso tempo. I suoi membri, esperti di varie discipline e personalita' politiche, non sono giunti a una conclusione unanime. Poiche' la clonazione terapeutica pone molti interrogativi -dal valore dell'embrione alle potenzialita' concrete di cura- alla fine sono emerse tre posizioni distinte. Il gruppo piu' numeroso, formato da dodici membri, considera la clonazione terapeutica "ammissibile in via di principio", ancorche' soggetta a una regolamentazione bisognosa di tempi lunghi. Quindi la moratoria e' un "compromesso politico", secondo il sociologo Wolfgang van den Daele, serve a stemperare il clima surriscaldato che il tema ha innescato nella societa'.
Altri cinque esperti sono decisamente contrari alla clonazione terapeutica perche' ritengono che la dignita' umana sia indivisibile, e che non ci sia differenza tra un embrione clonato a scopo di ricerca o di riproduzione.
Il terzo gruppo considera i tempi non maturi per autorizzare queste tecniche: le prospettive sono ancora incerte, i procedimenti utilizzati "inefficienti e lacunosi" e per di piu' richiedono un coinvolgimento delle donne troppo pesante, come ha spiegato la biologa Regine Kollek.
L'unico accordo raggiunto e' stato il No alla clonazione riproduttiva umana, di cui il Consiglio auspica il divieto planetario.
La ministra per la Ricerca Edelgard Bulmahn, contraria alla clonazione terapeutica, ha accolto bene il parere del Consiglio Etico Nazionale, mentre i rappresentanti delle Chiese, sia cattolica sia protestante, pur manifestando soddisfazione per il No alla clonazione riproduttiva, si sono rammaricati delle posizioni differenziate su quella terapeutica.
Infine, il presidente del Consiglio Etico Nazionale, Spiros Simitis, ha sottolineato la necessita' di considerare le biotecnologie un cantiere aperto, sicche' il Parlamento dovrebbe legiferare non in forma blindata, ma tenendo conto dell'evoluzione continua della ricerca.
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