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Germania. Un premio contestato, Peter Singer
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Articolo di Rosa a Marca
7 giugno 2011 11:54
 
Nel 2004 è stata creata la Giordano-Bruno-Stiftung (Fondazione Giordano Bruno) con l'obiettivo di promuovere un umanesimo evolutivo. Quest'anno essa ha voluto assegnare alla filosofa italiana Paola Cavalieri e al filosofo morale australiano Peter Singer il suo primo premio per l'etica -dotato di 10.000 euro, consegna il 3 giugno nella Biblioteca Nazionale Tedesca di Francoforte sul Meno. Si è voluto così dare risalto al loro impegno nel sostenere i diritti degli animali, in particolare per aver avviato il Progetto Grande Scimmia (Great Ape Project, GAP). Il loro intento è di rivendicare per orangutan, bonobo, gorilla e scimpanzè alcuni dei privilegi che oggi spettano solo agli uomini, come il diritto alla vita, alla libertà, a non essere torturati. In Nuova Zelanda e in Spagna sono già state elaborate proposte di legge che vi si ispirano.
La Fondazione Giordano Bruno appoggia queste istanze poiché corrispondono alle premesse di un umanesimo evolutivo, come spiega il suo presidente e portavoce, Michael Schmidt-Salomon: "Noi uomini non siamo il culmine della creazione, ma uno dei risultati dell'evoluzione alla pari di altri organismi". Ciò dovrebbe indurre a un maggior rispetto verso gli animali, soprattutto verso gli esseri viventi che da milioni di anni condividono la nostra storia evolutiva.
Questo premio per l'etica esalta chi elabora "alternative laiche positive", capaci d'indicare all'umanità una vita più felice e moralmente più responsabile, che ci liberi da manie di grandezza e onnipotenza quasi fossimo al di sopra della natura. In realtà ne siamo solo una componente, e siamo imparentati con gli scimpanzè più di quanto essi lo siano con i gorilla. L'etica moderna dovrebbe perciò trarre le opportune conclusioni dalla via indicata in modo esemplare dai due destinatari del premio.
Fin qui tutto bene. Solo che il nome di uno dei premiati scotta. Peter Singer, professore alla Princeton University del New Jersey, è un personaggio scomodo. C'è un forte dissenso verso la sua filosofia, basata su una sorta di utilitarismo, per cui un'azione è considerata eticamente giusta se massimizza la soddisfazione delle preferenze del maggior numero di esseri senzienti, animali inclusi, dotati della capacità di soffrire e dunque di preferire la non sofferenza. Per Singer la differenza di specie non è rilevante, anzi, è un pregiudizio alla stregua del razzismo e del sessismo. Senza voler riassumere il suo pensiero, contenuto in vari saggi, si può dire che le sue riflessioni spaziano dalle problematiche ambientali, alla distribuzione della ricchezza, alla qualità della vita -prevalente sulla sua sacralità, e che contempla anche l'opzione dell'aborto e dell'eutanasia. Da tutto ciò si può capire perché Singer sia un filosofo contestato. Alla vigilia della premiazione, si sono infatti levate molte proteste e obiezioni, anche di esponenti politici.
A tutti i detrattori il presidente Schmidt-Salomon ha ribattuto in questo modo: Negli anni '90 c'è stata una vergognosa campagna di denigrazione contro Singer, basata su interpretazioni grottesche e affermazioni malevole. Purtroppo, all'epoca non esisteva ancora la Fondazione Giordano Bruno che avrebbe potuto prendere le sue difese. Sono convinto che chi abbia letto e capito i suoi libri, possa riconoscere in Singer uno dei pensatori contemporanei più lucidi e con la maggiore empatia. Del resto, è noto che in passato molti pensatori innovativi non siano stati compresi e rispettati dai loro contemporanei, ma addirittura ripudiati. Dunque: "Peter Singer è in buona compagnia".
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