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 U.E. - U.E. - Guardiamo gli Usa e non perdiamo tempo a compiere i medesimi errori
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Articolo di Pietro Yates Moretti
25 maggio 2006 19:23
 
Per comprendere lo stato in cui versa la ricerca italiana non vi e' altro modo se non quello di guardare cosa accade all'estero. E se puo' apparire scontato e ritrito, e forse anche un modo per dare corpo al proverbio "l'erba del vicino e' sempre piu' verde", il paragone con gli Stati Uniti e' il piu' efficace. Questo non solo perche' gli Usa sono solitamente (e proverbialmente) molti anni avanti rispetto al nostro Paese in campo tecnologico e scientifico, ma soprattutto perche' e' proprio la' che scienziati, politici e cittadini hanno vissuto (e in parte stanno ancora vivendo) una situazione non cosi' dissimile dalla nostra. Osservare gli Stati Uniti non tanto con l'ammirazione e l'invidia con cui si guarda chi ha piu' successo, ma con la consapevolezza che gli errori da loro commessi ed in via di risoluzione sono gli stessi che oggi noi stiamo ripetendo.
Nel 2001, il presidente americano George W. Bush decise di limitare fortemente il finanziamento del governo federale per la ricerca con le cellule staminali embrionali. Bush, che aveva vinto le elezioni anche grazie all'apporto di numerosi gruppi religiosi (che notoriamente spostano milioni e milioni di voti), prese quella decisione -neanche troppo velatamente- per onorare la sua base elettorale piu' conservatrice. Allora, nonostante le critiche di alcuni esponenti del mondo politico, scientifico e dello spettacolo, il tema appariva ai piu' astratto e lontano, relegato nell'immaginario comune piu' alla magica "spartizione" delle pecore che alla cura di alcune delle piu' mortali malattie che affliggono l'uomo. I vertici del Partito Repubblicano, sostenuti da un Partito in cerca di voti moderati, decisero che questa era un'area con la quale accontentare i propri fedeli e alleati religiosi, senza incorrere nelle ire di un elettorato che pensava a ben altro.
Da allora il timido scontro fra coloro che sostenevano la ricerca con le cellule staminali embrionali e coloro che invece si opponevano "senza se e senza ma" si e' spostato nei singoli Stati dell'Unione, alcuni dei quali hanno cominciato a cercare risorse alternative al finanziamento federale per foraggiare i propri laboratori.
Con il passare del tempo, gli scontri si sono dimostrati sempre piu' accesi, tanto da porre il tema della ricerca con le staminali embrionali al centro di ogni campagna elettorale locale o nazionale, da quelle di governatore e parlamentare, a quella di sindaco del piu' sperduto paesino. Se all'inizio i repubblicani, i gruppi conservatori e religiosi, ed i democratici "moderati" la facevano da padrone, le cose sono rapidamente cambiate. Oggi stiamo assistendo ad una delle piu' clamorose serie di inversioni di marcia da parte di illustri uomini politici che fino a ieri cavalcavano in maniera disinvolta la loro posizione, certi di farlo con la complicita' di un elettorato che su questo tema era distante e distratto.
E cosi' ecco che Chris Gabrieli, candidato democratico a governatore del Massachussets, e Eliot Spitzer, candidato democratico a governatore di New York, sembrano fare a gara a chi finanzia in maniera maggiore la ricerca con le cellule staminali, promettendo entrambi di destinare ad essa finanziamenti di 1 miliardo di dollari. Il Governatore repubblicano del Maryland, Robert Ehrlich Jr., dopo anni di veti minacciati, ha controfirmato la legge sul finanziamento della ricerca con le cellule staminali embrionali passata dal Parlamento. Addirittura il governatore del Wisconsin, il cattolicissimo Jim Doyle, ha fatto l'impensabile quando ha respinto bruscamente le preoccupazioni dei vescovi del suo Stato in materia di ricerca con le cellule staminali embrionali, scrivendogli che egli deve pensare alla salute dei propri cittadini . quelli gia' in vita.
Due sono le ragioni principali per le quali oggi i leader politici americani sono stati costretti a rivedere le loro posizioni.
1. L'elettorato nel frattempo si e' informato ed ha preso coscienza della ricerca scientifica non piu' come questione astratta, ma per il suo potenziale (in parte gia' realizzato) per nuove cure (e' di pochi giorni fa il sondaggio secondo il quale il 73% degli americani sono favorevoli alla ricerca con le cellule staminali embrionali).
2. La ricerca attrae enormi capitali ed investimenti, e quindi crea decine di migliaia di nuovi posti di lavoro. Una inaspettata cura non solo per la salute dei cittadini, ma anche per l'economia dei loro Stati.
Oggi l'Italia sta vivendo quello che gli Usa hanno vissuto nel 2001. Apparentemente il tema della ricerca e' lontano dalla gran parte dei cittadini. Per capire quanto e' lontano, basta farsi questa domanda: possiamo noi immaginarci uno scontro elettorale fra Prodi e Berlusconi incentrato anche sulla ricerca con le cellule staminali embrionali? Purtroppo e' proprio questa apparente distanza dell'elettorato che fa si' che i suoi leader politici possano cavalcare qualunque posizione, anche la piu' ideologica o propagandistico-elettorale, senza che ne debbano rispondere.
E cosi', fra appelli e fughe, i cervelli italiani continuano ad essere umiliati, emarginati, e relegati agli spazi di approfondimento che vanno in onda sulle Tv insieme alle pubblicita' per il sesso via telefono.
Forse e' chiedere troppo, ma non possiamo non farlo. Al centro-sinistra, agli architetti del futuro partito democratico, oggi maggioranza in Parlamento ed al Governo chiediamo con urgenza di non seguire l'esempio dell'omonimo partito americano. E' vero, ricercare il voto moderato, non disturbare la potente lobby vaticana, e' una strada in pianura molto invitante. Dopotutto, fra qualche anno, quando il tema della ricerca diventera' inevitabilmente centrale nella vita politica del Paese, avrete la possibilita' di dire (alla stregua dei democratici americani) che non vi siete mai opposti, o che comunque l'altra parte era ancora peggiore di voi. Ma proprio perche' avete davanti agli occhi l'umiliazione quotidiana della ricerca italiana, con numerosi cittadini che continuano a chiamare disperati la nostra sede per chiedere come raggiungere cliniche estere, dovete seguire la strada del coraggio e rimediate ad anni di degrado. Siamo oggi piu' che mai al bivio. Dovete scegliere con urgenza fra la voglia di ripartire (ancora possibile con adeguati finanziamenti e liberando la ricerca dalla gabbia ideologica e moralista che la tiene in cattivita') e l'irrimediabile abisso tecnologico e scientifico da cui sara' difficile riprendersi.
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