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I microcrediti funzionano in modo diverso dal previsto
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Articolo di Redazione
14 giugno 2011 13:32
 
L'effetto auspicato di potenziare le attività economiche, soprattutto al femminile, non si è imposto. In compenso ne è scaturito uno inatteso: i soldi danno più stabilità alle famiglie.

Circa la metà degli adulti della Terra -due miliardi e mezzo di persone- non ha un conto in banca né accede ad altri servizi finanziari quali il microcredito per avviare un'attività famigliare -di solito 500 dollari-, che negli anni scorsi ha acceso grandi speranze. E' la possibilità di sfuggire all'indigenza, unita alla frustrazione mentale, che colpisce in particolare le donne. Uno dei suoi precursori, Muhammad Yunus, fondatore della Granmeen Bank in Bangladesh, nel 2006 ha ricevuto per questo il premio Nobel per la pace, e molti enti per lo Sviluppo ne hanno condiviso l'impostazione. (...)
Ma i prestiti concessi mantengono le loro promesse? Oppure falsano le storie di successo che vengono divulgate, nel senso che quei soldi di solito non fungono da motore per uscire dalla povertà, ma attirano solo chi è particolarmente motivato, i più intraprendenti? Volendo escludere quest'effetto distorsivo, gli economisti statunitensi Dean Karlan (Yale) e Jonathan Zimmermann (New Haven) si sono collegati a una banca filippina di microfinanza, e hanno scelto soltanto le persone motivate, tra i 1601 richiedenti il prestito, che in una pre-analisi erano stati giudicati "marginalmente meritevoli di credito": 1272 hanno ottenuto il prestito -in media 225 dollari per tre mesi al 2,5% d'interesse mensile-, 329 invece no.

Più soldi, meno attività
Undici mesi dopo sono stati interpellati i due gruppi, e la rivista Science ne pubblica i risultati che i ricercatori definiscono "sorprendenti". I prescelti per il prestito non hanno incrementato le loro attività, ma le hanno persino un po' ridotte, e alla fine avevano meno collaboratori stipendiati di prima; inoltre, non stavano soggettivamente meglio, anzi, soprattutto gli uomini accusavano maggiore stress; in quanto alle donne, non risulta che ne avessero beneficiato un granché.
Allora, gli obiettivi del microcredito sono falliti? Forse no, perché dalla ricerca emerge qualcosa di inatteso: i piccoli crediti danno più sicurezza alle famiglie, tamponano le situazioni di crisi, una parte serve per le cure mediche, in parte per pagare i debiti, e così via.
Conclusioni analoghe sono emerse anche da studi precedenti. In Bangladesh e in Indonesia è stato dimostrato che appena la metà dei prestiti viene impiegata in attività imprenditoriali. "L'accesso facilitato al denaro non aiuta di per sé a sconfiggere la povertà, ma può offrire alle famiglie che vivono ai margini un po' di stabilità e liquidità", spiega Jonathan Murdoch (New York University). "Sembra che l'idea realmente grandiosa che ruota attorno al microcredito sia l'aiuto alle famiglie povere, anche se non è quella grande idea che intendeva promuovere".

(articolo di Juergen Langenbach per Die Presse del 09-06-2011. Traduzione di Rosa a Marca)
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