testata ADUC
Narcoguerra messicana. I narcos si espandono nelle miniere
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
12 gennaio 2014 17:34
 
I cartelli controllano il 50% delle industrie nello Stato di Michoacan, dove ci sono le maggiori riserve di ferro del Paese.
L'esercito messicano tiene sotto controllo, da novembre scorso, Làzaro Càrdenas, il maggior porto merci del Messico. Ha preso in mano la situazione dopo aver destituito 250 poliziotti locali sospettati di essere al soldo dei narcos. Da allora l'esercito pattuglia le strade della citta', 80.000 abitanti, e controlla il transito delle merci.
La sua grande baia e la presenza di miniere di ferro, le piu' grandi del Messico, hanno trasformato il porto in un punto strategico per il crimine organizzato che opera nella regione. Circa il 50% del ferro che proviene dal Michoacan, nel sud-est del Paese, e' estratto illegalmente. La maggior parte e' gestita dai Cavalieri Templari, il cartello che domina la zona e che si disputa il territorio con le bande rivali, le forze dell'ordine e i gruppi di autodifesa, trasformando lo Stato regionale in una spirale di violenza.
I Cavalieri Templari sono un cartello con una ideologia pseudo-religiosa e regionalista. Sono i successori della “Famiglia di Michoacan”, una banda che nel 2005 apparve per “difendere il Michoacan” dai gruppi “esterni allo Stato”, che, secondo il governo di Felipe Calderon, si e' dissolto nel 2010. Il Michoacan e' uno dei maggiori produttori di marijuana e metamfetamine del Paese, nonche' punto strategico per il transito della droga verso gli Usa.
I narcotrafficanti controllano il ferro fin dalla sua estrazione e si sono infiltrati in tutto il processo produttivo e commerciale. Obbligano i minatori a trasportare piccole quantita' del metallo che estraggono. E a chi ha un'azienda di trasporti, a trasportare lo stesso. Inoltre obbligano i proprietari delle aziende a non denunciarli. Infine, i funzionari delle dogane a permettere il transito delle merci illegali. Ci sono due opzioni: assecondarli o affrontare la loro reazione violenta. “Non lo fanno con una pistola in mano, ma e' molto chiaro che non ci sono altre opzioni: o lavorare per loro o subirne le conseguenze”, dice un impresario locale.
Le bande criminali non hanno dubbi su chi abbia il coltello dalla parte del manico. Virgilio Camacho, direttore di ArcelorMittal, la principale industria siderurgica della regione, ha denunciato per anni il furto di ferro in piccole quantita' dai terreni della sua azienda. I ladri consegnavano la refurtiva al crimine organizzato. Camacho ha smesso di denunciare i reati alla Procura messicana. Lo hanno sequestrato nel 2011. Non basto'. E' stato trovato morto ad aprile del 2013. Lo avevano giustiziato con un colpo alla nuca.
Le miniere non sono il primo business, in Michoacan, in cui i Cavalieri Templari si sono infiltrati, corrompendolo. Si sono anche infiltrati (se non addirittura controllandolo) nella produzione di carne, nelle coltivazioni, nel taglio degli alberi -lo Stato, in piena Sierra Madre, e' una delle regioni piu' boscose della zona-, nell'industria immobiliare, nel trasporto pubblico e nella ristorazione. “Tutti pagano (estorsioni)”, dice un fabbricante di mobili. Anche chi deve solo organizzare una festa. Una donna di Apatzinàn dice che sua sorella e' stata costretta a pagare una certa cifra ai criminali della sua citta' perche' gli permettessero di festeggiare i suoi 15 anni, una sorta di imposta molto diffusa in Messico.
L'estrazione del ferro non e' quindi l'unica attivita' alternativa, della mafia locale, al traffico di droga, pero' e' una delle piu' lucrative. Il governatore del Michoacan, Fausto Valljo Figueroa, ha fatto sapere lo scorso novembre, che le catene del crimine organizzato a Làzaro Càrdenas fruttano almeno due milioni di dollari (1,4 milioni di euro) all'anno. E i clienti non sempre pagano con denaro contante. Le mafie cinesi liquidano i propri debiti con prodotti chimici per fabbricare metamfetamine, una droga abbondantemente prodotta nello Stato. “Il porto di Làzaro Càrdenas e' il cuore dell'economia illegale del Michoacan”, dice l'analista Alejandro Hope, specialista in temi di sicurezza.
“I cinesi fanno affari con chiunque si prensenta loro”, dice un funzionario locale. Uno dei leader dei Cavalieri Templari, Servando Gòmez, “La Tuta”, ha fatto sapere della presenza degli asiatici nella regione attraverso un video che l'anno scorso ha messo su YouTube. “Siamo inondati di cinesi e questi sono altrettanto mafiosi”. La Cina e' il principale esportatore di acero al mondo: nel 2012 sono stati prodotti 700 milioni di tonnellate di questo prodotto. E in Michoacan, vender ferro al maggior produttore di acero al mondo, e' un business lucroso. Un'indagine dell'agenzia Reuteurs calcola che l'azienda cinese “Desarrollo Minero Unificado de México”, a Lázaro Cárdenas, negli ultimi venti anni, dagli iniziali tre impiegati, nel 2009 e' arrivata a 600.
La montante violenza del Michoacan, che e' infiammato da una guerra tra gruppi armati che ha ucciso 990 persone nel 2013, non ha lasciato indenne il porto di Làzaro Càrdenas ne' la sua attivita' economica. La Marina messicana ha fatto sapere, all'inizio di quest'anno, che rimmarra in zona per un “periodo indefinito”.

(articolo di Verónica Calderón, pubblicato sul quotidiano El Pais del 12/01/2014)
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS