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Obbligazioni ENI: il prezzo è salito e voi avete sbagliato!
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Articolo di Alessandro Pedone
17 luglio 2009 0:00
 
In occasione dell'offerta pubblica di acquisto di Obbligazioni ENI partita il 15 giugno, in considerazione del grande battage pubblicitario che sarebbe stato fatto sull'operazione, abbiamo deciso di scrivere un breve articolo per sconsigliare gli investitori dal sottoscrivere queste obbligazioni. L'offerta, come era prevedibile (visti gli ingenti budget pubblicitari ed il periodo molto favorevole per quel tipo di mercato) ha avuto un grande successo e nei primi giorni di quotazione le obbligazioni sono salite.
Immancabili, ci sono piovute le critiche dei soliti "sapientoni" che ci accusano di "non capirci niente di finanza" e di dare consigli sbagliati agli investitori.
Qualche risparmiatore più cortese è rimasto invece perplesso e ci ha fatto richieste più gentili come la seguente:
 
Ho letto il giudizio espresso sulle obbligazioni ENI emesse in questi giorni e quindi sconsigliate; oggi quotano sopra il prezzo di emissione ed è stato quindi un affare per chi le ha acquistate.
Inoltre nell'articolo si afferma che esistono altre obbligazioni "corporate" più interessanti,quali sono e su quali mercati sono trattate?
Grazie
Giuseppe da Vaiano (PO)
 
 
Mentre non vale la pena di rispondere alle critiche dei vari sedicenti esperti del settore che sono infuriati con noi perché critichiamo i prodotti di risparmio gestito che vendono, può essere utile -invece - far riflettere i risparmiatori che sono purtroppo abituati a giudicare gli investimenti fatti solo sulla base del risultato senza avere la competenza per valutare correttamente quel risultato.
Dire, poiché le obbligazioni oggi quotano sopra la pari chi le ha acquistate ha fatto un affare, non è il modo di procedere corretto. Dobbiamo valutare anche cosa avrebbe fatto un investitore se non avesse acquistato quelle obbligazioni.
Non è solo il risultato che conta, ma anche come si giunge al risultato.
Spesso faccio un esempio estremo per cercare di spiegarmi: se vado a 200km orari in autostrada e – per fortuna – non mi succede nulla, non posso dire che ho fatto bene, anche se sono arrivato prima a destinazione.
Similmente, se ho fatto un investimento sbagliato e per fortuna mi è andata bene, non posso dire di "aver fatto un affare".
 
Nel caso delle obbligazioni ENI ci siamo sentiti di sconsigliarle essenzialmente per due motivi:
1) è sempre sconsigliabile acquistare titoli in emissione a causa dei costi impliciti connessi a questa operazione;
2) nel caso specifico, le condizioni economiche prevedevano una forchetta di rendimento troppo ampia (tra 85 e 135 punti base): chi ha sottoscritto queste obbligazioni ha fatto, in parte, una scommessa. Scommessa, fra l'altro, persa perché ENI, visto il grande successo, ha pensato bene di fissare la cedola nella parte bassa della forchetta.
 
Il fatto che poi l'obbligazione abbia avuto un grande successo non significa certo che fosse un affare. Il settore degli investimenti è pieno di pessimi strumenti (non mi riferisco alle obbligazioni ENI) che hanno un enorme successo. Per fare un esempio, i fondi comuni d'investimento più grandi (quelli cioè maggiormente sottoscritti) sono sistematicamente fra i peggiori.
 
Nell'articolo sopra citato scrivevamo: "Se proprio si vuole investire in obbligazioni corporate il mercato offre opportunità anche migliori da quelle proposte da ENI, non vediamo proprio perché si debba aderire a questa specifica offerta."
 
Questa frase ha incuriosito e alcuni lettori ci hanno chiesto a quali titoli ci riferivamo. Senza addentrarci nei singoli titoli (una delle regole del decalogo per investitori non esperti è quella di diversificare attraverso panieri di titoli) si può prendere a riferimento il paniere delle obbligazioni corporate che sta alla base dell'ETF EURO CORP BOND (IBCX.MI, ISIN: IE0032523478). Tale paniera ha il vantaggio di esprimere la media del mercato di riferimento.
Il 15 Giugno, data di inizio dell'offerta delle obbligazioni ENI, l'ETF aveva un valore per ogni singola quota (NAV) di 115,79. Il 3 di Luglio, il paniere aveva un valore di 117,36.
Nei giorni dell'offerta ENI la media del mercato si è apprezzata in maniera significativa.
La ragione per la quale l'obbligazione ENI ha registrato un forte incremento nei primissimi giorni di contrattazione è legato in parte a questo andamento molto favorevole del mercato di riferimento ed in parte al grosso successo di pubblico che ha visto chiudere l'offerta prima con riparto.
Molte richieste sono state inevase e queste si sono riversate sul mercato nei primi giorni facendo lievitare il prezzo del tasso fisso anche sopra a 103 centesimi.
Oggi, 17 Luglio, l'obbligazione ENI a tasso fisso 2015 ha un prezzo di 101,95 (prezzo riferito alle ore 11) e l'ETF con la media delle obbligazioni corporate europee scambia a 118,55 (NAV di ieri 117,95). Nei giorni successivi, quindi, il titolo ENI è sceso di prezzo mentre la media del mercato ha fatto l'opposto.
Seguire le buone regole del decalogo per gli investitori non esperti è quindi sempre una cosa saggia. E' possibile che qualche volta si perda un colpo di fortuna, ma non è con i colpi di fortuna che si devono raggiungere gli obiettivi del nostro portafoglio finanziario.
 
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