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Una proposta al riparo della mannaia moralistica, quella Svizzera
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Articolo di Rosa a Marca
24 maggio 2005 15:14
 
La commissione incaricata dal Governo per i problemi sulla droga intende dare nuovo impulso al dibattito di come si debba gestire il consumo. Nel suo ultimo rapporto, presentato a Berna il 23 maggio, essa chiede un approccio piu' ampio e piu' puntuale di quella che e' conosciuta come la politica dei quattro pilastri. Il suo impianto, basato su prevenzione, terapia, riduzione del danno, repressione, dovrebbe includere anche le droghe legali come tabacco, alcol e medicinali con effetti psicoattivi. Inoltre, sarebbe importante considerare attentamente le modalita' di consumo, che variano da un uso poco rischioso, a uno problematico, fino alla dipendenza. Il rapporto suggerisce di definire meglio ciascuno dei quattro pilastri. Per esempio, la prevenzione dovrebbe includere le esigenze della salute, e sotto il termine terapia andrebbe intesa anche l'integrazione sociale. Il nuovo modello dovrebbe consentire una riclassificazione piu' precisa delle norme riguardanti la tossicodipendenza e quindi rendere piu' visibili certe sue lacune. Sarebbe utile per evidenziare le misure davvero pertinenti, quelle opportune, quelle da aggiungere, e anche per capire se alcuni interventi scaturiscono da premesse sbagliate, se gli strumenti adottati siano utili o fuori bersaglio. Un mercato regolato puo' essere il mezzo per tradurre nel concreto le misure che si decide di mettere in campo e lo Stato ha diverse possibilita' di manovra: dal divieto fino alla distribuzione gratuita di una data sostanza. Compito della Commissione e' quello di suggerire le possibilita' d'approccio con le sostanze psicoattive nel medio termine, in questo caso entro il 2015. L'obiettivo cui si deve tendere e' una politica concreta, efficace e credibile, che contempli tutte le sostanze che hanno effetti sul cervello. Percio' la Commissione suggerisce che il prossimo documento sia piuttosto una guida e non una legge vincolante.
Il rapporto dovrebbe servire a dare concretezza a un tema solitamente caratterizzato da grande emotivita', percio' la Commissione evita di dire se assumere sostanze psicoattive sia un bene o un male. Anche perche' gli esperti ribadiscono che c'e' discrepanza tra la concezione individuale del consumo di droghe e le soluzioni politiche prese a maggioranza. Sono differenze irrisolvibili, da tenere separate anche in futuro.
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