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 SPAGNA - SPAGNA - La riproduzione assistita e la ricerca spagnola, stile Zapatero
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Articolo di Donatella Poretti
12 maggio 2005 13:06
 
Il Consiglio dei ministri ha approvato il 6 maggio il progetto di riforma della Legge sulla Riproduzione Assistita, per rivedere in alcuni punti l'accessibilita' ad alcune tecniche: eliminato il limite degli ovociti da fecondare, eliminato il limite della data di creazione degli embrioni sovrannumerari da donare alla ricerca e permessa la diagnosi preimpianto a fini terapeutici per terzi, i baby designer. Sara' espressamente vietata la pratica delle madri in affitto e la clonazione di persone umane con fini riproduttivi, con una formulazione identica a quella che compare nella Costituzione europea. In merito alla clonazione per fini terapeutici, non trattandosi di una tecnica di riproduzione umana assistita "ma di ricerca, sara' regolata nella Legge di Ricerca sulla Biomedicina", che e' attualmente in preparazione. Una novita' e' anche nell'impostazione di legge aperta alle novita' tecniche e scientifiche, la sanita' specifica infatti come si potranno applicare in maniera provvisoria "tecniche sperimentali", previa autorizzazione e regolamentazione per decreto, e previa valutazione tecnica della Commissione Nazionale di Riproduzione Assistita, organo del Governo consulente in materia.
In merito alle modifiche che il Governo di José Luis Rodriguez Zapatero ha apportato ad una delle piu' antiche leggi sulla fecondazione assistita, risalendo al 1988, e' interessante verificare come il limite dei tre embrioni da fecondare -introdotto nelle modifiche apportate dal Governo di José Maria Aznar per autorizzare le ricerche con gli embrioni sovrannumerari e per tutelarsi da una ulteriore produzione di embrioni in avanzo- era per certi versi gia' stato superato da una lunga lista di eccezioni, per cui questo limite veniva superato e tornava al medico la liberta' di agire a seconda del caso che si trovava ad affrontare. Restera' il limite dei tre embrioni da impiantare per ciclo, per evitare i parti multipli.
L'altro limite eliminato e' quello della data di creazione dei preembrioni -non sviluppati oltre i 14 giorni- che per essere donati alla ricerca dovevano essere stati creati entro l'entrata in vigore della riforma della legge fatta da Aznar, cioe' il novembre del 2004. Un limite che politicamente i popolari avevano inserito per evitare le critiche di creare embrioni ad hoc per la scienza, ma che scientificamente e tecnicamente non aveva alcun senso e che i socialisti avevano fin dall'inizio contestato. Resta invariata tutta la parte del consenso informato che i donatori di preembrioni dovranno sottoscrivere per la donazione alla scienza.
L'accessibilita' alla tecniche dei "bambini farmaco", o "baby designer", era annunciata da tempo, e supportata anche dai pareri favorevoli delle commissioni tecniche. Politicamente e' la risposta a quelle coppie spagnole che sarebbero andate comunque all'estero perche' erano intenzionate non solo a far nascere un figlio sano, grazie alla diagnosi preimpianto, ma anche compatibile con il fratellino malato. Farlo nascere con la possibilita' di essere percio' un donatore di staminali cordonali in grado di guarire il fratellino malato.
Un'altra novita' e' la creazione di un Registro Nazionale di Donatori di ovuli e spermatozoi, cosi' come delle attivita' che verranno realizzate nei diversi centri "a garanzia di qualita' e sicurezza per gli utenti". Nel registro verranno raccolti i dati dei donatori e il numero dei figli nati, affinche' ciascuna persona non abbia piu' di 6 figli biologici. Le donazioni continueranno ad essere confidenziali e gratuite.

Una nota di plauso all'iniziativa del Governo Zapatero e' quella di avere giustamente separato la clonazione riproduttiva -il cui divieto entra in una legge che si occupa di riproduzione- da quella terapeutica, che trovera' ospitalita' e regolamentazione in una legge che si occupa di ricerca biomedica. Una distinzione fondamentale e necessaria.
La ministra alla Sanita' Elena Salgado del resto aveva ripetuto lungo tutto l'iter del testo che il suo principale obbiettivo era "agevolare al massimo le coppie con problemi di fertilita' perche' queste possano avere figli, cosi' come applicare tecniche di riproduzione assistita per la prevenzione e il trattamento delle malattie, incrementare la sicurezza di queste procedure e offrire una maggiore e migliore informazione agli utenti".
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