Durante la puntata della trasmissione "Otto e Mezzo" in onda ieri sera su La7 e dedicata alla drammatica situazione della Calabria, si e' potuto assistere ad un finale un po' surreale.
La Calabria sappiamo essere uno dei principali porti di ingresso del mercato della cocaina per tutta l'Europa, e percio' il fenomeno del narcotraffico era argomento certo non estraneo dal dibattito sulla criminalita' locale e sulla sua pervasita'.
Uno degli ospiti di Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni era il sindaco di Reggio Calabria ed esponente di Alleanza Nazionale Giuseppe Scopelliti, che speriamo solo per un gioco delle parti si e' appellato sul finale ad una rapida approvazione della legge Fini, o perlomeno dei punti piu' "qualificanti" come la repressione del consumo e dello spaccio, come una delle armi per poter risolvere il problema della 'ndrangheta.
Ferrara ha preso la palla al balzo e senza tanti giri di parole ha chiesto al leader del centrosinistra Romano Prodi cosa pensava del ddl Fini e se era proibizionista o antiproibizionista.
La domanda era secca, la risposta e' stata un gran bel giro di parole piu' o meno condivisibili.
Tra le prime quelle che il fenomeno del narcotraffico non si elimina colpendo il consumo locale di stupefacenti in Calabria e tutta la coca che da li' passa per entrare in Europa e' un fenomeno ben piu' grosso.
Tra le seconde un accenno paternalistico che tutto cio' che puo' essere fatto per rendere piu' difficile il consumo delle droghe e' certamente condivisibile. Il tutto dopo la premessa che non era cosi' ben informato sul ddl in questione.
Una riflessione davvero misera, come se fino ad oggi fossero mancate le leggi sulla repressione del narcotraffico e dello spaccio e anche del consumo.
La domanda era diretta, la risposta non e' stata altrettanto, ma comprendiamo la difficolta' per Romano Prodi di dichiararsi proibizionista, o di dirsi esplicitamente contrario a politiche e scelte antiproibizioniste.