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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Se l'eccezione diventa la norma, come aggirare un limite troppo stretto
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Articolo di Donatella Poretti
16 ottobre 2003 20:30
 
L'iter della riforma della Legge della Riproduzione Assistita prosegue. E cosi' che il Congresso, e il partito popolare, hanno tenuto duro sul testo proposto dal ministero della Sanita' respingendo tutti gli emendamenti del partito socialista, e votandolo compattamente il 16 ottobre, solo un parlamentare popolare Angel Pintado ha votato contro. Ora tocchera' al Senato.
Ma nel frattempo la Commissione Nazionale sulla Riproduzione Assistita sta riuscendo a far passare in pratica cio' che l'opposizione chiedeva con gli emendamenti.
Il punto che aveva suscitato grandi perplessita' anche tra gli esperti di fecondazione in vitro e' infatti il limite che nella riforma viene introdotto dei tre embrioni da impiantare per ciascun ciclo di fecondazione. Il limite posto per evitare che si riproduca il fenomeno della grande quantita' di embrioni sovrannumerari, potrebbe pero' risultare un limite ipocrita che nella pratica non avrebbe nessuna conseguenza. Infatti e' la Commissione Nazionale sulla Riproduzione Assistita, organismo dipendente dal ministero della Sanita', che secondo il testo dovrebbe stendere una lista di "eccezioni" in cui il limite possa venire ignorato, restituendo piena facolta' decisionale e liberta' al medico. La Commissione ha infatti gia' redatto una prima bozza che secondo le prime indiscrezioni sara' molto probabilmente simile alla stesura finale: 13 pagine e 23 eccezioni divise in tre "capitoli". Sterilita' maschile, femminile e diagnosi preimpianto le tre direttrici, e poi in particolare i casi di azoospermia (riduzione o assenza di spermatozoi, "altre patologie seminali", escluse anche le donne che abbiano superato i 35 anni o in quei casi in cui la sterilita' femminile sia "di origine sconosciuta", casi in cui ci sia bisogno della donazione di ovociti, fino ai casi di obesita', spesso causa di sterilita'. Insomma casi generici e cosi' ampli da ricomprendere in pratica un po' tutte le coppie e le donne che richiedono una fecondazione assistita.
La ministra alla Sanita' Ana Pastor, ha ancora una volta sottolineato come questo testo di riforma alla legge del 1988 ha due obbiettivi: risolvere un problema importante che e' quello degli embrioni sovrannumerari e studiare grazie alle cellule staminali che possono essere prelevate da questi "patologie che sono incurabili". "Abbiamo cercato di fare una legge equilibrata, che rispetta l'embrione e non permette di manipolarlo", ha spiegato la Pastor in una intervista alla televisione della Galizia Tvg. Ma la ministra si e' anche detta sostenitrice della ricerca biomedica in Spagna, assicurando che se si vuole essere all'avanguardia nella medicina c'e bisogno di destinare sforzi e risorse alla ricerca, precisando che il suo obbiettivo e' quello di dare priorita' alla ricerca di soluzioni per malattie mortali, e per patologie che ad ora non hanno una cura, ma che potrebbero averla.
Subito dopo il voto del Congresso la ministra non solo ha ribadito l'importanza della legge, ma ha anche fatto un paragone per spiegare l'uso delle staminali embrionali. Queste cellule devono essere utilizzate "come si utilizzano gli organi di un malato terminale per un altro paziente". Un modo per coinvolgere anche i piu' riottosi parlamentari popolari che non potrebbero mai schierarsi contro la donazione degli organi.
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