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UNO SPAURACCHIO AL GIORNO . (NON) LEVA L'EURO DI TORNO
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Articolo di Selvaggia Malvezzi
1 maggio 2006 0:00
 
Titoloni e annunci da strilloni ovunque che prevedevano l'uscita dell'Italia dall'eurozona. " Ohe' .. e l'ha detto il Financial Times, pure!". Beh, signori (e signore), calma perche' la stampa estera ha in realta' espresso un timore ben diverso, e soltanto piu' avanti una delle conseguenze di questo timore potrebbe anche essere la NON PERMANENZA OLTRE IL 2015 dell'Italia nell'area della moneta comune. Cosa ben diversa dal dire domani l'euro non c'e' piu', anche perche' da qui al 2015 possono cambiare tante di quelle cose! E specialmente se consideriamo che il timore della stampa estera era riferito alla politica ed alla composizione del neo eletto governo. Da qui al 2015 sono nove anni . tse' con la vita media dei nostri governi e soprattutto dei nostri ministri!
Quello a cui la stampa estera infatti alludeva - e che e' stato ricordato anche ieri dopo le elezioni in Senato e alla Camera - e' il fatto che questo governo ha una maggioranza estremamente risicata ed una composizione molto disomogenea (per filosofie dei singoli nove partiti che ne compongono la coalizione). Tutto cio' non facilita la persecuzione degli obiettivi che il governo ha promosso in campagna elettorale, in particolare in campo economico dove sono state sbandierate riforme non solo ardue ma anche controverse. Prendiamo ad esempio il costo del lavoro. Prodi ha promesso di far esplodere la competitivita' delle produzioni italiane e di rianimare la crescita economica (non dimentichiamoci che oramai siamo tra gli ultimi posti della classifica UE) attraverso una riduzione nel costo del lavoro di 10 miliardi di euro entro un anno. Con una maggioranza cosi' risicata e un presidente alla Camera le cui prime parole dopo l'elezione erano rivolte ad operai ed operaie d'Italia e che ha sempre promesso piu' lavoro a migliori condizioni per tutti .. beh la vedo ardua.

NB: quest'ultima e' soltanto una mia riflessione. Continuiamo invece ad esaminare i fatti. Fatti economici che e' meglio aver ben chiari perche' hanno una elevata incidenza sul nostro budget familiare (famiglia tradizionale, single o PACS che sia . vorrei essere politically correct e mi adeguo! ) . Vediamo perche' dire uscita dall'area euro e' proprio uno spauracchio ed e' impensabile: ma perfino il piu' conservatore e antiglobal dei politici capirebbe che la situazione e' insostenibile. Se uscissimo da questo benedetto sistema monetario innanzi tutto ci sarebbe una svalutazione pazzesca della moneta italiana -supponiamo si tornasse alla lira- e sarebbe una moneta che nessuno vorrebbe, poco solida e quindi con un potere di acquisto ridottissimo. Ma soprattutto questo porterebbe ad alcune insostenibili conseguenze -soprattutto per i consumatori e per le famiglie che sono alla fine del ciclo economico e finanziario del Paese.
1) PETROLIO- alias benzina e gasolio. Qui agli aumenti gia' pesanti del greggio si aggiungerebbe anche il caro-dollaro, ovvero l'aumento del costo di acquistare la moneta in cui vengono scambiati il petrolio ed i derivati. Siccome la lira varrebbe poco, un dollaro ci costerebbe tanto. Paradossalmente si instaurerebbe un circolo vizioso: meno vale la lira e piu' la dovremmo svalutare per salvaguardare la produttivita' interna, perche' meno vale una lira piu' ci costa il dollaro per acquistare l'energia che serve per produrre e trasportare i beni; e per compensare l'aumento di prezzi dovuto all'aumento dei costi di produzione dovremmo abbassare il valore della lira cosi' le esportazioni sembrano piu' appetibili. E quindi il dollaro ci costa di piu' . e cosi' via.
2) DEBITO PUBBLICO- il valore debito/PIL (PIL e' tutto cio' che viene prodotto all'interno del Paese in un anno) esploderebbe. Se i BTp continuassero ad essere denominati e rimborsati in euro, il passaggio alla lira e la sua svalutazione del 30%, ad esempio, porterebbe ad un aumento del debito/PIL -secondo una simulazione condotta da Hsbc e pubblicata dai maggiori quotidiani economici- di almeno il 130%. E alla fine qualcuno quei soldi li deve pagare .. e lo Stato siamo noi consumatori e aziende . Se invece i titoli di Stato venissero convertiti in lire ad un cambio prefissato, in seguito alla debolezza della lira, lo Stato diverrebbe insolvente. Uno scenario da Argentina II.
3) INFLAZIONE: lo abbiamo visto prima, una lira debole con basso potere di acquisto porterebbe ad una impennata in tutti i prezzi gia' di per se', ma se poi consideriamo tutti i vari passaggi di ciascun bene e servizio -trasporto e produzione- prima che arrivino nelle nostre case, a questo va ad aggiungersi la sommatoria degli aumenti di energia e trasporto per ogni passaggio. Una catastrofe per il nostro budget! E alla fine anche per consumi e introiti delle aziende. Per non parlare delle bollette! Quasi tutta l'energia la andremmo a comprare in euro!
4) USCITA DALLA UE- probabilmente non sarebbe una conseguenza diretta ma indiretta dovuta principalmente alle misure protezionistiche che dovrebbe attuare il governo per tutelare la competitivita' interna nel lungo periodo e per contrastare la fuga di capitali verso l'estero.

Uno scenario fantascientifico e apocalittico. E onestamente voglio credere sia solo l'ennesimo tentativo di aumentare le tirature dei giornali!
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