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Trapianti: poca voglia di donare gli organi
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Articolo di Redazione
25 gennaio 2012 18:46
 
Nel 2010, dopo che un esponente politico si fece togliere un rene a favore della moglie, pareva che molti tedeschi si fossero improvvisamente convertiti alla donazione. E invece no. Oltre tutto c'è un problema con il testamento biologico: le disposizioni anticipate del paziente possono vanificare il trapianto.

Quando Frank-Walter Steinmeier, presidente del gruppo parlamentare del Partito Socialdemocratico Tedesco (Spd), si privò di un rene perché venisse trapiantato a sua moglie, ci si aspettava l'effetto imitazione -se non proprio la donazione di organi in vita, quanto meno da morti. Ma la speranza che i donatori aumentassero è andata delusa.
Nel 2011, solo 1200 persone hanno fatto questo gesto -quasi cento in meno del 2010; è un calo del 7%, precisa la Fondazione dei trapianti (DSO) a Francoforte. Da alcuni anni il numero dei donatori oscilla di un centinaio all'anno. Nel 2007 la DSO ne contò 1313, nei due anni successivi 1198 e 1217. E se nel 2010 la risalita ha portato a 1296, l'inversione di tendenza non è proseguita.
Così, il numero di organi disponibili continua a essere del tutto insufficiente. In Germania ci sono 12.000 pazienti in attesa, e tre persone muoiono ogni giorno per mancanza di un organo salva-vita. "Prendiamo molto sul serio il calo delle donazioni, e agiamo perché i colleghi delle cliniche operino instancabilmente per trovare modi e vie che inducano più persone a favorire i trapianti", afferma Guenter Kirste della Fondazione.

Mancanza di chiarimenti

Le minori donazioni di organi nel 2011 potrebbero dipendere anche dalle Dichiarazioni Anticipate di Volontà o Testamento Biologico. Molte disposizioni prevedono che, in caso di malattia grave, le terapie siano progressivamente sospese; ne consegue che spesso gli organi potenzialmente disponibili non risultino più idonei al trapianto.
Eugen Brysch, che si occupa di Dichiarazioni del paziente, non è dello stesso avviso, o per lo meno lo considera una verità parziale. Manca soprattutto l'informazione, dice. Ci dovrebbe essere una consulenza, obbligatoria sia in materia di testamento biologico sia di donazione di organi. E' quella la lacuna da colmare, afferma.
In realtà qualcosa si sta muovendo. Tutti i gruppi parlamentari sono d'accordo per fare una nuova legge sui trapianti entro l'anno, capace di potenziare la disponibilità alle donazioni. Come? Per esempio col chiedere ai cittadini con frequenza e in maniera più vincolante se siano disposti a donare gli organi. Già nel giugno 2010 fu varata una norma che obbliga gli ospedali a segnalare i donatori e ad attivarsi nel campo delle donazioni. Ma poiché l'espianto di organi è costoso e impegnativo, solo il 40% degli ospedali ha seguito finora quanto quella norma richiedeva.

(articolo non firmato, Sueddeutsche Zeitung, 12-01-2012. Traduzione di Rosa a Marca)

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