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Usa. Miami: condannato a 30 anni l'ex capo del cartello di Medellin
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Articolo di Donatella Poretti
27 agosto 2003 17:34
 

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"Con gli occhi chiusi e in silenzio, il narcotrafficante colombiano Fabio Ochoa Vásquez ha accolto la condanna a 30 anni e 5 mesi imposta ieri da un giudice federale di Miami per le accuse di narcotraffico". Inizia cosi' sul quotidiano El Nuevo Herald di Miami la cronaca della sentenza che ha condannato l'ex capo del cartello di Medellin: 365 mesi di carcere e una multa di 25 mila dollari per l'invio di droga dalla Colombia agli Stati Uniti nel 1999.
Mancava solo la pena, infatti la sentenza di colpevolezza era gia' stata emessa alla fine di maggio quando la giuria l'aveva riconosciuto colpevole di due capi d'imputazione per traffico di droga verso gli Stati Uniti. Ochoa non poteva essere giudicato per le operazioni del Cartello di Medellin degli anni 1980, quando con Fabio Escobar gestiva l'80% del traffico di cocaina verso gli Usa. L'accusa, tuttavia, ha sostenuto che il suo coinvolgimento nel traffico di droghe e' continuato. Grazie ad un decreto colombiano che aveva portato alla fine dei grandi cartelli, chi si era a suo tempo consegnato spontaneamente non poteva essere estradato negli Usa. Ochoa aveva scontato la sua pena, ma poi nel 1999 era stato nuovamente arrestato nel corso di "Operazione Millennio" frutto di una collaborazione tra Colombia e Usa. L'accusa ha sostenuto che il suo coinvolgimento nel traffico di droghe e' continuato anche dopo gli anni Ottanta.
Il giudice Michael Moore ha accettato tutte le aggravanti di pena presentate dalla procura, rifiutando invece tutte le attenuanti richieste dalla difesa. "Oggi si segna un limite negli sforzi di questo Paese nella guerra contro la droga -ha spiegato il procuratore Marco Jiménez-. I nostri uffici e la nostra nazione proseguiranno a lottare e non ci stancheremo".
Roy Black, l'avvocato di Ochoa, ha gia' preannunciato di ricorrere contro la sentenza: "il Governo degli Stati Uniti ha violato gli accordi internazionali con il Governo della Colombia", il giudice ha aumentato gli anni della condanna citando le attivita' di Ochoa di prima del 1996, fatti per cui Ochoa aveva gia' risposto davanti alla giustizia colombiana, e che secondo il trattato di estradizione dovevano restare fuori da questo processo.
Nell'udienza di ieri era presente anche il console colombiano a Miami, Carmenza Jaramillo, che sul punto ha spiegato che il Governo del suo Paese si pronuncera' ufficialmente in seguito, mentre dal suo punto di vista la sentenza aveva comunque rispettato i punti che stavano piu' a cuore al suo Governo, come quelli di evitare l'ergastolo o un trattamento crudele.

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